Pecker, un font del c****

Lo scorso 24 luglio il populista conservatore Boris Johnson è entrato per la prima volta al numero 10 di Downing Street, a Londra, da primo ministro del Regno Unito.
Lo stesso giorno — ma questo ovviamente non ha fatto altrettanto notizia — il giovane graphic designer britannico Daniel Reed ha messo online un carattere tipografico al quale aveva appena finito di lavorare, un carattere assolutamente sui generis visto che è composto essenzialmente da peni più o meno diritti, intrecciati e ricurvi fino a formare lettere, numeri e simboli.

La coincidenza tra l’uscita del font — battezzato Pecker, uno dei tanti modi che hanno gli anglossassoni per riferirsi al fallo — e l’insediamento di Johnson non è casuale, come si può dedurre dagli ironici esempi di uso del carattere pubblicati da Reed sul suo sito, che tradiscono le simpatie (o meglio le antipatie) politiche del designer.

(fonte: daniel-reed.co.uk)

Oltre a essere un esperimento lanciato — com’è facile immaginare — per farsi un po’ di pubblicità, Pecker è anche un modo per raccogliere denaro a fin di bene. Tutti i proventi dalle vendite del font e del relativo merchandise, infatti, andranno a supporto di associazioni e fondazioni che studiano e lottano contro il cancro ai testicoli e alla prostata.

Ad accompagnare questo super-fallico carattere tipografico, inoltre, c’è anche un mini-sito sul quale candidare chiunque si voglia a Pecker of the day.

(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)
(fonte: daniel-reed.co.uk)

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