Dopo il peronismo, un ventennio di colpi di stato, guerriglia, movimenti armati e, infine, la dittatura militare, nel 1983 l’Argentina tornò a essere una democrazia. L’anno successivo venne inaugurato il Corso di disegno grafico presso la Facultad de Arquitectura y Urbanismo di Buenos Aires (che in seguito diventò Facultad de Arquitectura, Diseño y Urbanismo, FADU).
È in questa cornice — quella di rinnovato entusiasmo dopo il lungo periodo oscuro dei desaparecidos e delle forze armate — che venne alla luce una rivista fondamentale per la cultura progettuale argentina: tipoGráfica.
Fondata nel 1987 dal disegnatore grafico Rubén Fontana insieme a una squadra di professionisti provenienti dal medesimo mondo, tipoGráfica uscì con il primo numero nel giugno del medesimo anno. Nell’editoriale d’apertura si parlava di come finalmente si fosse conclusa la fase “selvaggia” del design argentino e aperta quella della “trasmissione della conoscenza”, della quale il magazine puntava a diventare uno strumento essenziale.
Diretta da Fontana per tutti e 74 i numeri usciti dall’87 al 2007, l’anno in cui la rivista cessò l’attività, tipoGráfica è stata la principale piattaforma attorno alla quale si è riunita la comunità di progettisti grafici, non solo argentini ma — essendo una delle prime riviste di design in lingua spagnola — di tutto il Centro e Sud America.
Pieno di rubriche, approfondimenti, interviste, inserti, nonché di contributi di alcuni giganti della grafica e della tipografia mondiali (Wim Crouwel, Milton Glaser, Paul Rand, Paula Scher, Massimo Vignelli, tra gli altri), il magazine è ovviamente molto interessante a livello visivo, con le sue splendide copertine, le immagini, i progetti, le gabbie grafiche, l’uso della tipografia.
Di recente Fontana, attraverso il suo FontanaDiseño, ha curato l’archivio storico del magazine e ha deciso di mettere online tutti e 74 i numeri che ora si possono sfogliare integralmente.