L’esercizio della scrittura e del disegno è un’attività che sta man mano perdendo il bisogno di supporti materiali. Testi e illustrazioni possono benissimo non arrivare mai su carta: non è così raro che ogni passaggio — dallo schizzo e dalla bozza all’opera finita — sia solo questione di schermi e di pixel.
Tuttavia, in una sorta reazione uguale e contraria, sempre più spesso nascono nuove realtà che decidono di investire tempo, denaro e fatica nella produzione di strumenti analogici per appuntare, scarabocchiare, schizzare, mettere nero su bianco.
Con la lentezza e la cura che diventano un lusso per pochi, chi realizza “cose di carta” ci mette la stessa attenzione ai dettagli che si dovrebbe appunto prestare per un prodotto high end, per usare un termine anglosassone caro alle agenzie comunicazione dei marchi della moda.
È questo il caso di Folio: piccolo marchio britannico fondato nel 2017 da un illustratore di Cardiff, Ian Owen.

(fonte: thisisfolio.com)
Per quasi due anni Folio si è specializzato in cartoline illustrate e Owen si è “fatto le ossa” nel mondo dei prodotti di carta partecipando a fiere e mercatini. Poi, nel gennaio del 2019, la svolta: dopo aver acquistato un bastimento carico di carte pregiate, aver progettato, sperimentato, prototipato ed essere riuscito, infine, ad arrivare a ciò che sperava di raggiungere fin dall’inizio della sua avventura, Owen ha annunciato su Instagram l’uscita di due blocchi, uno dedicato a chi disegna — lo Sketchbook — e l’altro a chi scrive — il Notebook.
Entrambi sono composti da ben 200 pagine in formato A5, rilegate con un sistema che combina filo e colla a freddo, e permette ai blocchi di aprirsi completamente (da illustratore Owen odia, a ragione, quelli che non rimangono piatti mentre disegni). Il Notebook ha i fogli a righe, prodotti con carta 100gsm solitamente utilizzata per i manoscritti musicali; lo Sketchbook li ha bianchi e la carta, sempre da 100gsm, è della G.F Smith.
Tutte e due le copertine sono invece in carta Gmund Mill, fatta con cellulosa, luppolo e malto (sostanzialmente birra, dice Owen).
I dettagli, si diceva prima. Anche i risguardi, qui, sono di lusso: carta G.F Smith, di nuovo, ma della prestigiosissima collezione Colorplan.

(fonte: thisisfolio.com)

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