Dopo i primi due numeri andati già esauriti, ecco in arrivo la terza uscita della fanzine di LogoArchive, un account Instagram che ha decine di migliaia di follower ed è dedicato — come il nome senza alcun dubbio suggerisce — ai vecchi loghi, lanciato nel 2015 dal designer britannico Richard Baird.
Su carta, gli esemplari raccolti da Baird, che ha una spiccata predilezione per il modernismo di metà ‘900, rendono sicuramente meglio che su schermo: dopotutto sono stati progettati per stare lì, sui fogli, sulla carta intestata, sui biglietti da visita, sulle pubblicità. Per questo il designer ha deciso di realizzare dei libriccini, ciascuno dedicato a un tema specifico: il primo focalizzato sui loghi “animali”, il secondo su quelli “oculari” e in questo numero 3 passa invece ai loghi chimici e più in generale scientifici, tra colossi farmaceutici, industrie chimiche, fondazioni e produttori di materiale da laboratorio.

Tra di essi ci sono pure alcuni splendidi esempi italiani, come il logo di Armando Milani per l’Istituto Euchimico Milanese, quello di Albe Steiner per A. Bertelli e quello di Walter Ballmer per Laboratori Cosmochimici (azienda milanese dal nome straordinario; era quella che produceva Nivea).
Ad accompagnare le grafiche c’è anche un’introduzione di Baird — che in questo caso ruota attorno al giocare con la semiotica della scienza — e un piccolo inserto critico.
LogoArchive n.3 si acquista online.




