Redstone Diary 2019 (fonte: papress.com)

Il Redstone Diary del 2019 ha come tema la casa

Inaspettato è un termine affascinante. Porta dentro di sé il tempo dell’attesa e l’atto del guardare (aspettare deriva dopotutto da spectāre, guardare) e può avere connotazione sia positiva negativa. Ad arrivare inaspettato può essere un regalo ma inaspettata è anche una sciagura. Inaspettata la visita di un amico come pure l’improvvisa apparizione di un nemico.
L’inaspettato è anche la cifra stilistica di una casa editrice più unica che rara, che esiste dal 1986, ha sede in un piccolo ufficio casalingo nella zona di Kensington, a Londra, si chiama Redstone Press e pubblica libri universalmente riconosciuti come sorprendenti.

Qualche prova a supporto di ciò che sto scrivendo: dando anche soltanto un’occhiata ad alcuni tra gli ultimi titoli in catalogo, Redstone Press ha pubblicato un compendio dei libri sovietici per bambini degli anni ’20 e ’30, un libro sui fotografi ciechi, un volume di sorprese visive, un box che spiega come trasformare la propria casa in un’aula di tribunale, un hotel, un grande magazzino o una grotta buddhista, un manuale dell’assurdo, una raccolta di test e questionari psicologici d’epoca, un volume di vecchi alfabeti rari, un libro illustrato russo ideato nel ’28 ma mai stampato, carte per comunicare quando non si avrebbe voglia di farlo.

https://vimeo.com/245016489

La mente dietro a questo meraviglioso delirio è Julian Rothenstein, che discende da una dinastia di artisti e stampatori, tutti con una pagina Wikipedia a loro dedicata — il nonno William, il prozio Albert, lo zio John, il padre Michael, la madre Elizabeth, detta Duffy.

Proprio per sfuggire all’ombra del padre, invece di frequentare la scuola d’arte e avere a che fare con insegnanti legati da un rapporto d’amicizia con la sua famiglia, Rothenstein preferì andare a lavorare. Incuriosito dal mestiere dell’editore, fece l’aiutante in una piccola casa editrice, e in seguito diventò art director di una rivista letteraria che usciva negli anni ’70, Bananas. Attraverso Bananas, Julian Rothenstein conobbe la sua futura moglie, Hiang Kee, con la quale, qualche anno più tardi, fondò la Redstone, dove ora lavora anche la loro figlia Ella.

Redstone Diary 2019
(fonte: papress.com)

Ormai diventato un marchio di culto, Redstone Press deve la sua fama non soltanto ai libri ma anche a un diario. Può sembrare strano che una realtà editoriale che fa dell’inaspettato e del sorprendente la propria cifra stilistica sia celebre anche (o, forse, soprattutto) per qualcosa che viene pubblicato con regolarità, ma in questo caso l’inaspettato va cercato tra le pagine del diario stesso.

Il Redstone Diary, infatti, è ogni anno una raccolta di meraviglie, quasi sempre legate da un tema di fondo. Le pagine con i giorni appaiono infatti accanto a ritagli di vecchie pubblicità, opere d’arte più o meno conosciute, lettere, frammenti, disegni, pagine di libro: in pratica i “ritagli mentali” frutto della memoria, delle ricerche e della curiosità di Rothenstein.

Redstone Diary 2019
(fonte: papress.com)

Pubblicato da ben 31 anni, è diventato uno dei più ricercati da chi si occupa di arti visive e comunicazione. Una sorta di feticcio le cui passate edizioni raggiungono quotazioni molto più alte del prezzo di copertina (su Amazon, ad esempio, i diari del 2001, del 2009, del 2012, del 2013, vanno via a più di 100 Euro) e hanno temi come il futurismo russo, i disegni degli scrittori, gli aztechi, la fortuna, il linguaggio, i colori, l’informazione, la psicoterapia, il gioco, il tempo.

Per il 2019 il Redstone Diary è già in pre-ordine ed è dedicato alla casa.
«È dove voglio essere. È dove è il cuore. È dove appendi il cappello. Non è solo una casa. È un nido [in originale “It’s not just a house. It’s a home.”, n.d.r]. Quest’anno il Diario di Redstone celebra e interroga l’idea di casa. Puoi vivere in una villa. Puoi vivere in una tenda. Puoi essere ricco o povero. Non importa da dove vieni o dove sei diretto: lascia che il diario di Redstone ti aiuti a trovare la strada verso casa», scrive Julian Rothenstein, che ogni anno, personalmente, raccoglie il materiale, seleziona, impagina, edita questo piccolo tesoro di carta che rende il prendere nota del tempo e degli appuntamenti un’inaspettata esperienza visiva e intellettuale.

Redstone Diary 2019
(fonte: papress.com)
Redstone Diary 2019
(fonte: papress.com)
Redstone Diary 2019
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