Quando riesci a unire la disciplina del professionista, la curiosità dello scienziato e lo spirito giocoso del bambino, credo non ci sia molto altro che tu possa chiedere alla vita, perlomeno in ambito lavorativo. E chiunque ti starà vicino — a prescindere dall’età e dall’esperienza che si porta dietro — non potrà che ammirare i risultati di questo raro incrocio di approcci differenti. Perché è chiaro come il sole che tali risultati, a prescindere da gusti e mode, siano frutto di un duro lavoro, di una sfrenata sperimentazione e di tanto divertimento.
Ciò che vedo nella produzione grafica di Gianluca Alla è esattamente questo. Si percepisce fin da qua, da dietro a uno schermo: disciplina-sperimentazione-divertimento-disciplina-sperimentazione-divertimento. Tutto assieme. Evidente e luminoso, e dunque immune alla bassa soglia di attenzione di cui tutti quanti soffriamo, immune al flusso di informazioni e immagini che sempre scorre e nel quale tutto, irrimediabilmente, si diluisce, soprattutto l’entusiasmo.
Alla dà l’idea di spassarsela un mondo a smanettare con le lettere, a stiracchiarle, arrotolarle, tagliuzzarle, a farle ballare e sballare. Pure quando sono stampate, nero su bianco, e pensi debbano per forza starsene buone, immobili sul foglio, sembrano costantemente sul punto di muoversi, di prendere la rincorsa per saltarsene via dalla cornice. E non resta che controllare, con la coda dell’occhio — si è mossa? si è mossa?
Oggi di base a Londra, dopo un’esperienza da Fabrica, a Treviso, e una presso lo Studio Feixen di Lucerna, in Svizzera, Gianluca ha recentemente messo online il sup nuovo sito, che raccoglie le sue più interessanti creazioni grafiche e tipografiche, tra lavori personali e opere realizzate per clienti come Corriere del Sera, Istat e Costa Crociere.