Per tutto il diciannovesimo e fino alla metà del ventesimo secolo, negli Stati Uniti e in Canada non era raro imbattersi nei cosiddetti Tramp Printer, cioè dei tipografi che, dopo aver imparato l’arte della stampa, sceglievano di vivere una vita nomade, spostandosi spesso, viaggiando di città in città, andando a lavorare nelle tipografie per dei brevi periodi, accumulando esperienze, a volte insegnando a loro volta il mestiere, oppure mettendosi al servizio di nuovi giornali che nascevano.
La figura del Tramp Printer cominciò a scomparire negli anni ’50, quando lo stile di vita, nell’America del Nord, iniziò a cambiare radicalmente, e così pure le tecnologie di stampa.
Ma decenni dopo c’è chi ha deciso di seguire le orme di quei tipografi avventurieri. Affascinato dal loro spirito vagabondo, l’artista e stampatore Chris Fritton ha infatti passato due anni — dal 2015 al 2017 — a visitare e lavorare nelle tipografie di tutti gli Stati Uniti.
Dopo aver lanciato una campagna di raccolta fondi attraverso il crowdfunding (ne parlai all’epoca qui su Frizzifrizzi), Fritton ha girato il paese in lungo e in largo con il suo progetto The Itinerant Printer, macinando quasi 48.000 miglia, mettendo piede in 45 stati, visitando 137 stamperie, stampando 15.000 tra poster, cartoline e volantini, scattando 22.000 foto, raccontando tutto sul suo blog e su Instagram, e consumando, lungo il percorso, 5 paia di Vans e 6 paia di jeans Levi’s.
Quel viaggio è anche raccontato da un libro. «Un po’ diario di viaggio, un po’ antropologia culturale, un po’ riflessione filosofica, un po’ digressione poetica» — così lo descrive l’autore —, il volume, 300 pagine, più di 1000 foto, è in uscita questa primavera.