«Mentre leggevo, nel lontano dicembre del 2015, questo articolo su Frizzifrizzi, pensai che fosse un argomento molto interessante e che un’edizione limitatissima di 35 copie fosse una follia».
Me l’ha scritto qualche giorno fa Luca Bendandi. Luca di mestiere fa il designer grafico e vive a Berlino, dove ha fondato una piccola casa editrice indipendente che pubblica gioiellini editoriali come Stationery Fever e Risomania.
La follia alla quale si riferiva nel messaggio era il fatto che un manuale di fotografia analogica, autoprodotto e splendidamente progettato, fosse inesorabilmente condannato all’oblio, vista la piccolissima tiratura scelta dal suo autore, il designer britannico Andrew Bellamy.

(courtesy: Vetro Editions)
Nella posizione di poter dare al libro un respiro più ampio e una distribuzione più allargata, Luca Bendandi ha quindi contattato Bellamy e i due si sono messi al lavoro su due nuove edizioni del manuale, una prodotta appositamente per Ars-Imago e l’altra — 200 copie e intitolata semplicemente Analogue Photography — per Vetro Editions.
240 pagine, 6 capitoli, ispirato ai vecchi libretti di istruzioni delle fotocamere analogiche, il manuale spiega tutto: dalla meccanica della macchina alle lenti, da apertura del diaframma e tempo di esposizione alle pellicole e ai filtri.

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)

(courtesy: Vetro Editions)