Che a Gianluca Alla, giovane graphic designer di Latina attualmente di base a Milano, piacesse mettere in crisi il concetto di leggibilità l’avevamo già capito poco più di un anno fa, quando ci spedì un biglietto di auguri illeggibili che giocava con l’effetto “specchio” (nomen omen, notai già all’epoca, visto che Alla è un cognome palindromo).
Con Lettergif, progetto lanciato a inizio 2017 e introdotto da una fanzine stampata in edizione limitata presso la Tipografia Reali di Milano, Alla fa un ulteriore passo in avanti nella sua opera di sfibrare forme e composizioni tipografiche per sperimentarne limiti e potenzialità.
È in effetti una sorta di “stress test” quello a cui settimanalmente — per tutto il 2017, pubblicando ogni domenica una gif sulla pagina Facebook di Lettergif, per un totale di 52+1 animazioni — sottopone caratteri, parole e messaggi, mimetizzandoli, frullandoli, facendoli esplodere, mettendoli in balia delle onde, nascondendoli tra linee, punti, croci, «tentando di capire fino a che punto essi, se alterati, rimangono riconoscibili e quando invece diventano segno che illustra», come spiega Gianluca.
Proprio in relazione al “segno che illustra”, oltre a postare le gif su Facebook, Alla usa invece un altro social network — Instagram — per raccogliere tutti i fotogrammi delle animazioni.
Secondo il designer, infatti, «ogni singolo “pezzo” di lettergif può vivere autonomamente e ogni frame, se sviluppato, può essere l’incipit per un’identità visiva o una cartolina, per un manifesto o una copertina».









