La tirabozze si chiama Sofia Loren. La pressa di stampa Maria Addolorata. Quest’ultima risale ai primi del ‘900 e, nonostante il nome, è una macchina tedesca, una “bestia” di 600 kg che va controllata, curata, oliata con la stessa assiduita con cui staresti dietro a un figlio.
Alessandro e Ana l’hanno trovata in Puglia qualche anno fa e con molta fatica l’hanno trasportata a Vienna e battezzata Maria Addolorata in omaggio al sud e in ricordo dello sforzo impiegato per farla arrivare dall’altra parte delle Alpi e per trovare uno studio adatto a ospitarla.
Sofia Loren, Maria Addolorata. Non oso chiedere come si chiamino la piegatrice e la spillatrice, ma sono certo che abbiano dei nomi anche loro.
«Tutte le nostre macchine hanno un nome», mi racconta Alessandro Carissimo via mail. Lui è un graphic designer che ha studiato e lavorato a Milano per anni. Proprio lì ha conosciuto Ana Kaan, fashion designer austriaca, e insieme se ne sono andati per un po’ in Australia, dove sono entrati in contatto con una serie di piccoli studi di design che stampavano da soli i propri progetti.
Decisi a realizzare qualcosa di simile, i due sono andati in Austria, dopo la tappa pugliese durante la quale hanno trovato Maria Addolorata, la loro prima macchina di stampa, quella su cui hanno imparato tutto.

(foto: Carissimo Letterpress)
Oggi Alessandro ed Ana hanno uno studio a Vienna, nel verde quartiere di Meidling, a sud-ovest dal centro, dove progettano e stampano sotto il nome di Carissimo Letterpress, producendo quaderni, blocchi, copertine di libri, stampe d’arte, biglietti da visita, inviti, packaging, dividendosi il lavoro tra loro: lui si occupa della stampa e della grafica, lei dell’illustrazione e della parte commerciale.
Carissimo Letterpress, in occasione della nuova edizione (la quinta) di Fruit Exhibition, festival dedicato all’editoria indipendente, hanno preparato un piccola collezione di quaderni stampati a caratteri mobili composta da due esemplari, Fragola e Banana, prodotti in un’edizione limitata di soli 200 pezzi che si potranno trovare in esclusiva, a Bologna, durante il festival.

(foto: Carissimo Letterpress)
«Per la stampa abbiamo usato vecchi caratteri di legno ritrovati nella cantina del primo giornale indipendente d’Austria; una FAG, cioè una tirabozze, Sofia Loren, acquistata in Svizzera; e infine carta Favini, che ci ha sponsorizzato il progetto. La cordonatura e l’applicazione dei punti metallici le abbiamo realizzate con altri macchinari trovati qua in Austria», spiega Alessandro.
Per chi è interessato alla carta, per la copertina Alessandro ed Ana hanno utilizzato Smoke e Oyster della linea Remake di Favini, e Almond della linea Crush.
Per le pagine interne, la carta è Mais, sempre della linea Crush.

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)

(foto: Carissimo Letterpress)