Le metropoli, in generale, sono un work in progress interminabile. Strati su strati che si accumulano, segni di epoche, culture, religioni, piani urbanistici (e politiche) differenti che convivono, a volte meravigliosamente bene, altre meno.
Di questa perenne incompiutezza, Berlino è un po’ il simbolo contemporaneo, nel bene e nel male. Di sicuro gli appassionati di architettura moderna ne sono più che felici, potendo ammirare, spesso a poca distanza gli uni dagli altri, edifici appartenenti ai principali movimenti architettonici del XX e del XXI secolo: dal Bauhaus all’espressionismo, dal neoclassicismo nazista al modernismo, dal realismo sovietico al brutalismo, dal postmoderno al contemporaneo.
Modern Berlin, mappa appena pubblicata dall’editore inglese Blue Crow Media, che va ad aggiungersi a quella, pure recentissima, della Mosca costruttivista (altre uscite simili: la Londra dell’Art Deco, la Londra brutalista e la Washington, pure, brutalista, acquistabili anche in un pacchetto unico) propone un itinerario con 50 edifici-simbolo, mostrati da una cartina e raccontati sul retro.



