Bisticci | Spiegare

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Una delle cose che più mi affascina delle lingue, è la capacità di costruire vocaboli aggiungendo o sottraendo particelle, sillabe, addirittura singole lettere.

Ad esempio adoro il fenomeno per cui, preso un prefisso, è possibile aggiungerlo a una parola e far nascere un termine nuovo, il quale avrà una storia tutta sua. E poi magari da quel nuovo termine, muoversi per costruire semantiche del tutto inventate.

È il caso della parola di oggi, che diventa il contrario di piegare attraverso l’aggiunta della s- privativa, ma ha anche un significato diverso; del quale potremmo inventarci che significhi stendere le pieghe tra le curve del cervello, anch’esse in qualche modo “aperte” dall’insegnamento.

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E se vi sembrassi matto, pensate a quel cardinale tedesco, di cui non faremo il nome, poi divenuto Papa e dunque Papa Emerito, che pare spiegasse così il mistero di una verità che in realtà la dottrina dice rivelata:

Notate bene che rivelata non vuol dire svelata, bensì velata due volte.

Sì caro lettore: esistono ludolinguisti molto più bravi di me e di Rodari, di Eco e di Bartezzaghi, della Bianca Pitzorno. Tali ludolinguisti sono quelli che hanno capito che con la lingua non si scherza, ma ci si lavora, appunto.

Io questo bisticcio l’ho regalato a Lara e Debora, amiche fondatrici di Lapisly, una applicazione che porta i bambini nel mondo dell’arte spiegando loro quanto ci sia di bello nella vita che li sta aspettando. Lo dedico a loro e ai bimbi stessi, i quali mi sembrano capaci di una comunicazione che non ha sovrastrutture e in cui le parole, come le forme, hanno ognuna una propria gioia, quella stessa gioia che a noi adulti non sembra capitare più.

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