Giusto ieri parlavo di come si fanno i vinili. Qualche ora fa Sony ha messo online il sito Jeff Buckley Collection, che mostra non solo tutti i dischi posseduti dal leggendario cantautore americano ma permette anche di scorrere gli scaffali, guardarne le “costole” e le copertine e poi suonarne delle clip in streaming o aprirli su Spotify.
L’iniziativa è nata per caso. Tom Mullen, a capo della sezione digital marketing presso la Legacy Recordings/Sony Music, stava facendo ricerche per quello che poi sarebbe diventato You and I, secondo disco postumo dell’artista (che in vita ne incise soltanto uno, il celeberrimo Grace), uscito a inizio 2016. Durante le “indagini” Mullen scoprì che la madre di Buckley aveva le foto di tutta la discoteca del figlio e in questo modo si è potuto risalire alla bella collezione di vinili che poi è diventata un sito interattivo.
Se già andare a sbirciare tra i dischi di qualcuno significa in qualche modo andarne a conoscere un lato intimo, qua ci troviamo di fronte ai gusti musicali di un’icona del XX secolo e la cosa che fa ancora più impressione è che oltre a trovare tante cose che ti aspetteresti (tanto folk, tanto blues, tanto jazz) ci sono dentro pure i Metallica e i Dead Kennedys, i Fugazi, i Jane’s Addiction… Il tutto congelato nel tempo, visto che i dischi si fermano al 1997, l’anno in cui, appena trentenne, il 29 maggio, canticchiando — come narra la storia dei suoi ultimi istanti di vita — Whole Lotta Love dei Led Zeppelin, scomparve nelle acque del Wolf River, dove aveva voluto fermarsi a fare un bagno.