Sembra una fabbrica di caramelle. Le palline di vinile, prima di venir buttate nel macchinario che poi le scioglie e le pressa, assomigliano a liquirizia. Poi pare di vedere confettini alla fragola e paste mielose e gommose che verrebbe voglia di mordere, dando al tutto una dimensione ancora più “sensuale”, per quello che di fatto è il più tattile, il più multisensoriale dei supporti inventati per la musica — al netto delle mode, è innegabile che dalla cassetta ai file digitali in streaming online niente ha mai superato il disco in vinile, che tocchi, che saggi, che annusi, che spolveri, che metti sul piatto con attenzione e altrettanta attenzione usi per riporlo assieme agli altri, in una collezione che occupa spazio, pesa, si mette in mostra ogni giorno dal suo scaffale.
Fondata nel 2009 in piena era di ripresa del mercato dei vinili, la Gotta Groove Records di Cleveland, Ohio, è stata la prima nuova fabbrica del suo genere ad aprire dopo decenni e tra le poche ad occuparsi di tutta la filiera, dal master alla “madre”, dalle etichette alle copertine, realizzando anche dischi multicolore e customizzati artigianalmente.
Qualche giorno fa l’azienda ha messo online un breve documentario che mostra e racconta tutte le fasi della produzione. Una gioia per gli occhi (e gli altri sensi), oltre che molto interessante.