
Che c’azzecca Mina con Pelé? Che la tigre di Cremona abbia cantato le gesta sportive de O Rei, come viene spesso soprannominato? Non mi risulta.
Né che Piero Manzoni abbia qualcosa a che fare Neil Armstrong (e non ho nessuna intenzione di entrare in discorsi di scatologia spaziale).
Ma se continuiamo a guardare le accoppiate — Ugo Tognazzi/Andy Warhol, Antonio Stradivari/Isaac Newton, Claudio Monteverdi/William Shakespeare — qualcuno particolarmente sveglio, o perlomeno solerte nell’andarsi a cercare le rispettive voci su Wikipedia, avrà incominciato a intravedere uno schema dietro a questi, apparentemente bizzarri, abbinamenti.

Primo indizio: sono tutti personaggi famosi e universalmente riconosciuti nel loro ambito.
Secondo indizio: la città. Di dove sono metà dei personaggi citati? Il nomignolo di Mina spiega tutto.
Terzo indizio: le date di nascita. Gli uni e gli altri sono vissuti negli stessi anni. In via puramente teorica Newton avrebbe potuto passare, un giorno, davanti alla bottega del più celebre tra i liutai. Monteverdi e Shakespeare incontrarsi per lavorare assieme a una riduzione in opera di una delle tragedie o delle commedie del Bardo.
Quarto, ultimo, fondamentale indizio: tutti i personaggi in questione e molti altri1 sono i protagonisti di Fior di Zucche, mostra di illustrazione che inaugurerà il 25 giugno a Cremona, organizzata da Tapirulan nell’ambito di Porte Aperte Festival.
In esposizione i ritratti di 40 personaggi a loro modo geniali, dunque delle gran teste, dei veri fior di zucca, realizzati da 20 illustratori, ciascuno alle prese con due zucche, una locale, cremonese, e una più internazionale, per una galleria di celebrità che coprono oltre 2000 anni di storia, a partire dal poeta romano Marco Furio Bibaculo, nato a Cremona, e Gaio Giulio Cesare fino ad arrivare appunto a Mina/Pelé.
Gli artisti chiamati a realizzare le opere (che entreranno a far parte anche del catalogo che accompagnerà la mostra) sono Matteo Anselmo, Claudio Arisi, Davide Baroni, Francesco Bongiorni, Fabio Consoli, Giovanni Da Re, João Vaz de Carvalho, Dimitri Fogolin, Giorgio Fratini, Chiara Ghigliazza, Pierluigi Longo, Federico Maggioni, Marina Marcolin, Martoz, Simone Rea, Jacopo Rosati, Alberto Ruggieri, Guido Scarabottolo, Arianna Vairo e Riccardo Vecchio, mentre al grande calligrafo Luca Barcellona è stato affidato il logo.