Mettilo sotto la voce “ispirazione”, perché acquistare questi timbri giapponesi potrebbe rivelarsi un incubo visto che Kobito, l’azienda che li produce, non ha nemmeno una versione inglese e poi non spedisce all’estero e quindi servirebbe qualche conoscente che faccia l’acquisto direttamente in loco per poi rispedire… In pratica, un casino.
Ma sia l’idea che il risultato sono semplici quanto interessanti: giocare col formato del francobollo trasformandolo in una scenetta grazie a dei timbri. Niente che non si possa rifare semplicemente disegnando (anche le bollette e le fatture ne guadagnerebbero in “simpatia”).