Cocktails Anytime: è uscito il terzo volume dei ricettari alcolici a fumetti di Studio Pilar

Dopo Pre-Dinner e After-Dinner, usciti rispettivamente due anni fa e l’anno scorso, ecco arrivare quello che forse è il più pericoloso dei ricettari alcolici a fumetti prodotti da Studio Pilar.

Perché anytime è pur sempre anytime, cioè quando c**** ti pare. E non c’è aperitivo, apericena, aperipera, afterparty, afterhour, afterquello o afterquellaltro che tengano: ogni momento è quello buono. Lo dice pure Wikipedia, che riporta la classificazione ufficiale IBA (dove IBA sta per International Bartenders Association) e ti copre le spalle se qualcuno osa manifestare disappunto nel vederti sorseggiare un Cosmopolitan all 9,00 del mattino («Lo dice l’IBA fratello, anytime, any fucking time» cercando in qualche modo di imitare la voce di Steve Buscemi).

Proprio alla classificazione ufficiale si attengono i ragazzi di Studio Pilar e cioè Andrea Chronopoulos, Andrea Mongia, Giulia Tomai e Giulio Castagnaro, che hanno appena dato alle stampe il terzo volume della serie Cocktail, prodotto, come gli altri due, coinvolgendo una serie di fumettisti e illustratori e chiedendo loro di dare la propria personalissima interpretazione di un cocktail attraverso una mini-storia illustrata o a fumetti.

(foto: Frizzifrizzi)
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Sei sono i drink, sei gli artisti, oltre a Geometric Bang che ha lavorato alla copertina del libro, e Bookskywalker a cui è stata affidata anche stavolta la surreale prefazione.
«Pare che Ernest Hemingway conservasse lo zucchero di canna per il suo amato Mojito nella canna di un fucile. Un giorno lo andò a cercare nel fucile sbagliato», scrive Bookskywalker a proposito del cocktail preferito di Hem, cocktail che più avanti nel volume si colora con le splendide illustrazioni di Laura Anastasio.

Al britannico Ben White è invece stato affidato il Cosmopolitan, al peruviano Martín López Lam il Fireman, alla francese Marie Jacotey il Paradise, alla spagnola Cristina Daura la Caipirinha, mentre Giulio Castagnaro di Studio Pilar si è preso l’Apple Martini—ciascun numero infatti ospita anche il lavoro di uno dei fondatori del collettivo, il che ci porta ad aspettare con la bava alla bocca e il fegato gonfio il prossimo, in teoria ultimo volume.

(foto: Frizzifrizzi)
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