Negli anni d’oro dei mad men, quando si fumava a letto, si beveva in ufficio, si girava col cappello, si andava nei motel con la segretaria e, prima di tornare a casa dalla mogliettina, ci si cambiava la camicia bianca con una nuova, ancora impacchettata, saggiamente conservata per le “emergenze” nel cassetto della scrivania o nel bagagliaio dell’auto, i fiammiferi erano uno dei mezzi pubblicitari per eccellenza, piuttosto efficaci vista la frequenza con cui li si tirava fuori dalla tasca per accendere una “bionda”, il sigaro o la pipa, oppure dare galantemente “il fuoco” a un’altro genere di bionda.
Un esercito di graphic designer si ingegnava dunque per far stare il maggior numero di informazioni possibili nelle piccole dimensioni di una scatoletta di cerini e, soprattutto, per fare in modo di colpire l’attenzione anche a un primo, distratto sguardo.
Una bella collezione di scatole di fiammiferi d’epoca, dunque, è anche un vero e proprio archivio di grafiche vintage, come quelle raccolte da The Matchbook Museum, il museo online delle scatole dei fiammiferi, che ha una navigazione tutt’altro che pratica ma che merita comunque una visita per via degli oltre 900 esemplari raccolti—divisi per categorie: bar, motel, ristoranti, marche di sigarette, alcolici, ecc.—e dei rarissimi gioiellini che si possono trovare, come i fiammiferi di un Tobacco Shop di un luogo in cui non immagineresti mai di trovare un negozio di sigarette: Disneyland.
The Matchbook Museum è stato realizzato e messo online da Lileks, sito che ha ben vent’anni di storia e si occupa di memorabilia d’annata di ogni tipo.
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