L’arguzia è quell’arma del pensiero che va costantemente affilata. Perché, oltre a servirtene—nel bene e nel male (l’arguto che se ne va in giro col suo breviario di aforismi acuti tirerà fuori una citazione di Goethe: «La sottigliezza non abbandona mai gli uomini di spirito, specialmente quando essi sono nel torto»)—è indispensabile anche per riconoscere quella altrui, di sottigliezza d’ingegno, che ti strizza l’occhio e ti strappa quel sorriso un po’ complice mentre senti il rumore delle lame aguzze che s’arrotano a vicenda.
L’arguzia, pure, è uno strumento che se adoperato nei modi e nei tempi appropriati può fare la differenza tra un buon designer e un maestro assoluto, come dimostra questo libro, A smile in the mind, che punta l’attenzione su quarant’anni di “witty thinking”, di pensiero arguto applicato al design.
Il volume, pubblicato da Phaidon e a cura di Beryl McAlhone, David Stuart, Greg Quinton e Nick Asbury, vede come protagonisti più di 500 designer, 20 dei quali (tra cui un sempre sagace Milton Glaser) intervistati dagli autori, per un totale di 272 pagine e oltre 800 illustrazioni.
Completamente inutile nelle mani degli ottusi, A smile in the mind è una preziosissima risorsa per i più sottili, maliziosi, pungenti amanti del design.