Di solito quando si parla di arte tipografica nel mondo del cinema ci si sofferma sui titoli di testa e di coda, alcuni dei quali (vedi Psycho, vedi il Dott. Stranamore, vedi la serie di James Bond, vedi Se7en) ormai diventati leggendari e creati da designer del calibro di Saul Bass, Maurice Binder e Kyle Cooper.
In questo caso, però, film e caratteri tipografici sono legati tra loro in maniera molto più intima visto che lettere e punteggiatura sono state stampate direttamente sulla superficie della pellicola a 16 e 35mm per rappresentare quello che è il “ritmo” della tipografia.
Ritmo visivo ma anche sonoro visto che la designer canadese Judith Poirier, insegnante di book design all’Università del Québec e filmmaker indipendente, ha deciso di stampare (in letterpress) anche sui bordi della pellicola, là dove passa il cosiddetto “sonoro ottico”.
Dialogue, questo il titolo del filmato sperimentale, è stato realizzato nel 2008 ed è stato proiettato in numerosi festival di cinema indipendente, portandosi a casa pure qualche premio.






