
Che un oggetto non sia soltanto un oggetto ce l’ha già spiegato Baudrillard, ma pur senza leggere il suo celebre saggio Il sistema degli oggetti, lo sapeva persino mio nonno, che era falegname, che il suo martello era sì un attrezzo indispensabile per il suo mestiere e che però al di là del valore puramente funzionale quel martello era anche un potenziale bene di scambio, il simbolo del suo essere lavoratore e artigiano nonché — visto che quello era il suo martello, e di nessun altro, e mio nonno era una tassello in un mosaico di relazioni — pure un oggetto che per qualcuno sarebbe stato sinonimo di famiglia, di radici, di ricordi, di legami.
Attraverso gli oggetti che consumiamo, recuperiamo e scegliamo di conservare noi descriviamo chi siamo e chi vorremmo essere (vedi le camerette degli adolescenti) ma anche chi siamo stati e da dove veniamo.
Ed è proprio questo il tema centrale di Fatherland, la mostra monografica attraverso la quale uno dei più grandi illustratori e designer contemporanei, Steven Guarnaccia mostra i “fili rossi” che hanno percorso la sua vita, tra infanzia, memorie, riti di passaggio, rapporto col padre, immigrazione.
Reinterpretando tutta una serie di oggetti trovati (matite, righelli, mazze, seghe, birilli, scarpe, capi e accessori), Guarnaccia si racconta in un’esposizione concepita durante il suo anno sabbatico e organizzata dal BilBOlbul durante le giornate già ricchissime di eventi della Bologna Children’s Book Fair.
QUANDO: 2 aprile — 8 maggio 2015
OPENING: 1 aprile | 19,30
DOVE: Hamelin Associazione Culturale | via Zamboni 15, Bologna | mappa | facebook
ALTRI APPUNTAMENTI CON STEVEN GUARNACCIA:
31 MARZO: Steven Guarnaccia sarà protagonista di “Collezionare Me Stesso”, incontro sul rapporto tra il collezionare gli oggetti e l’attività creativa, presso CUBO Centro Unipol Bologna
1 APRILE | 14,00: l’autore terrà un incontro al Caffè degli illustratori (Bologna Children’s Book Fair)






















