Negli ultimi giorni, quasi a voler confermare l’equazione “internet = gattini”, abbiamo parlato di un museo online d’arte gatta, di un libro che raccoglie i manifesti fatti in casa per cercare gli animali smarriti (tra cui ovviamente i gatti) e di un mostra di antiche stampe giapponesi dove ovviamente i protagonisti sono i mici.
Abituati a vederne di morbidosi e obesi, di tenerissimi o dispettosi, trasformati in gif o meme, pronti a tendere agguati ai bambini o addirittura ad avventurarsi in monologhi in inglese, nelle nostre giornate sul web raramente (al netto di amici o parenti ipersensibili e seccatori che riempiono la bacheca facebook di trovatelli da adottare e tartassano ogni contatto con petizioni e appelli su ogni canale digitale possibile immaginabile), raramente, dicevo, ci imbattiamo nel lato “oscuro” del mondo felino, quello dei gatti di strada: eroici, malinconici, acciaccati, spesso mutilati, quasi sempre malati, segnati dal tempo e dalla vita.
Proprio a loro il fotografo giapponese Akito Tsuda ha dedicato un libro, Breath In, Breath Out, nato dalla collaborazione col piccolo editore indipendente milanese 0_100, che produce — come il nome lascia intuire — libri d’artista in edizione limitata di 100 copie.
Tsuda, che nel 2001 aveva già pubblicato un volume ormai praticamente introvabile intitolato Street Cats, ha girato per le strade di Tokyo e di Osaka alla ricerca dei “reietti” del mondo felino, ritraendoli in scatti imperfetti e rapidi, pieni di sfocature, impulsivi, mai studiati, esattamente come i soggetti inquadrati dal suo obiettivo, approccio che ha dato all’opera un tocco ancor più poetico.
Il libro, accompagnato da una serie di foto, verrà presentato giovedì prossimo, il 19 marzo, a Milano, presso Pomo Galerie.
QUANDO: 20 marzo — 10 aprile 2015
OPENING: 19 marzo | 18,30
DOVE: Pomo Galerie | via Giuseppe Sirtori 6, Milano | mappa | facebook