L’ultima volta che ho sentito Ruggero, voleva far fare una fanzine a mia figlia.
La volta prima mi ha proposto di vederci da FU, che mi ha descritto come «il cinese appena finita [via] Mascarella, cicchetti a 1 euro, slot machine rotte, gazzette dello sport come stracci per il bancone, e disagio come piovesse, per esperienze trascendentali al limite della dignità».
La volta prima ancora, sorseggiando una birretta, mi ha dato uno Shitty Boy: eravamo a Milano e lui aveva il banchetto con le sue autoproduzioni proprio accanto a quello di Elena Campa di Studio Arturo e dev’essere stato lì che i due hanno iniziato a lavorare a Circomatica, giochi “vecchia scuola” che soddisfano la passione di Ruggero per l’arte “portatile” — ché quando l’ho conosciuto per la prima volta di persona, qui a Bologna, si portava già dietro la sua casa editrice, Museruola Edizioni, che stava tutta in una scatola.
Se c’è un artista, in Italia, che sa rappresentare con ironia e al contempo con estrema, disarmante purezza l’etica e l’estetica punk, senza ammiccamenti e furbizie da markettaro, quello è Ruggero, che il 19 novembre prossimo inaugura a Milano, presso Harlem Room, il suo “solo show”, una mostra di opere in rosso, bianco e nero realizzate con pennarelli e serigrafia su carta recuperata, accompagnate dal libro che dà il nome all’evento, Materiale Infiammabile — come Inflammable Material, il primo, esplosivo disco degli Stiff Little Fingers, gracchianti punkettoni nord-irlandesi.
Il libro è stato pubblicato in edizione limitata nel marzo scorso da Stranedizioni (più in basso trovi le foto del processo di produzione).
L’inaugurazione è prevista per il 19 novembre, insieme alla performance a 8bit di Tonylight.
QUANDO: 19 novembre 2014 — 9 gennaio 2015
OPENING: 19 novembre | 18,30
DOVE: Harlem Room | via di Porta Tenaglia 1, Milano | mappa | facebook
