BBB14 | Bendata di stelle: Elisa Talentino e il suo nuovo libro illustrato

Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

Da quando stava con Sandro si era ricucita un orecchio, un dito, un piede, una mano, un seno addirittura. Ma era diventata così brava che non si vedevano a occhio nudo tutte quelle cuciture e aveva trovato un filo proprio del colore della pelle.

Sandro è un uomo qualsiasi, come ce ne sono tanti. Un uomo con le spalle larghe e lo sguardo serio, che cammina tanto e parla poco (quanti ne conosci, eh, come Sandro?).
Sandro è di quelli che non alzano le mani ma che sanno far male lo stesso. E una relazione, con uno come lui, diventa un continuo ricucire e rattoppare pezzi di te che si staccano (quanti ne conosci, eh, come Sandro?).
Ché la violenza mica significa sempre sangue e lividi, urla e articoli di cronaca. La violenza può pure diventare una compagna con cui convivere, come un “amore” che hai scambiato per amore ma che ti logora dentro (quanti ne conosci, eh, come Sandro?).

Partendo da un racconto di Luisa Pellegrino, autrice e traduttrice oltre che “colazionista a domicilio”, l’illustratrice torinese Elisa Talentino traduce in immagini i concetti, le atmosfere, la follia e l’ingiusto disequilibrio di una relazione di questo tipo, realizzando insieme a Inuit — bookshop, associazione culturale e stamperia bolognese — un libro interamente stampato in risograph, con copertina serigrafata e prodotto con la collaborazione del festival La violenza illustrata.

Il libro, intitolato Bendata di stelle (camminavo nel fuoco) verrà presentato il 21 novembre a Bologna, durante il BilBOlbul, insieme alle serigrafie tratte dal libro.
Nel frattempo ho intervistato Elisa, sul libro e su quel magnifico rosso che caratterizza gran parte dei suoi lavori.

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Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

Com’è nata la collaborazione con l’autrice del testo?

Lei è una cara amica che scrive da sempre, è semplicemente arrivata un giorno dicendomi «prova a leggere questo racconto e dimmi cosa ne pensi». Io l’ho fatto e l’ho trovato commovente, ho pensato che andasse disegnato; ho visto un sacco di immagini mentre lo leggevo e dopo averci pensato qualche giorno timidamente le ho chiesto: «ma tu cosa ne pensi se ci facessimo un libro?».
Lei mi ha risposto che era un’idea meravigliosa così mi sono messa a disegnarlo. Et voilà.

Il racconto parla dei “segni che lasciano le relazioni”. Immagino che dentro ci siano esperienze non esattamente felici. Tu come hai lavorato all’interpretazione per immagini della storia?

Il racconto utilizza la metafora del filo con cui la donna amorevolmente ricuce le parti di sé che perde all’interno di relazioni disequilibrate.
Per me è stato molto importante realizzare il libro perché si parla di un tipo di violenza che tocca tantissime donne, ancora più diffusa e comune di quella fisica, più esplicita.
La violenza di Bendata di stelle è quella psicologica, subdola, strisciante, talmente insita nel modello patriarcale che seguiamo che anche gli uomini più liberi e liberati spesso vi inciampano senza accorgersene.
E i segni che lasciano queste relazioni — inadeguatezza, insicurezza, scarsa autostima e sfiducia nelle proprie capacità — sono spesso più difficili da smaltire rispetto ai lividi.

Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

Non dev’essere stato facile, quindi, non tanto “entrare” nel testo — credo che ogni donna abbia l’empatia per farlo, senza contare il fatto che, come dici tu, questo genere di violenza è molto diffusa — quanto piuttosto mettere una cosa tanto delicata e complicata al centro dei propri pensieri per tutta la lavorazione del progetto (e oltre: non penso che finito il lavoro si metta una pietra sopra all’argomento e via al prossimo progetto).

La sfida è stata proprio quella, riuscire a trattare un tema così delicato con la stessa levità e bellezza con cui la donna risponde e toglie peso a ciò che le succede.

C’è una tavola a cui sei particolarmente affezionata? O una che ti ha lasciato il segno (a proposito del tema) più delle altre?

Sì, questa [mi mostra la tavola qui sotto, ndr].
È la forza di abbandonare anche quando il fuoco ti invade fino alle punte dei piedi, ed è così che lasci indietro le scarpe in fiamme.

Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

Che effetto ti fa sapere che altre donne vedranno le tue illustrazioni e che quelle illustrazioni magari raccontano quello che hanno subito?

Spesso la donna che subisce violenza si sente sbagliata, pensa di essere lei la causa del problema. Credo che sia rassicurante sapere che invece non si è sole, al punto che qualcuno si è preso la briga di disegnarlo per denunciare quanto è comune.

È la prima volta che affronti un argomento del genere?

In realtà già la mostra di Berlino di quest’estate andava in quella direzione. In quell’occasione avevo indagato sulle divinità femminili nei culti pre-cristiani, la chiesa ha temuto e tentato per secoli di annientare la venerazione degli archetipi femminili “forti”, che mal si accostavano all’ideologia patriarcale. Tutta la forza e la bellezza che non sono riusciti ad eliminare con i roghi l’hanno fatta propria trasformando le antiche eroine in vergini e sofferenti sante cristiane. Io ho voluto ricordarne e omaggiarne alcune reinterpretandole alla mia maniera.

Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

A proposito degli altri tuoi lavori. Quel rosso… È una sorta di tuo marchio di fabbrica.

Non l’ho mai pensata così ma mi rendo conto che ho fatto ben pochi lavori senza utilizzarlo. Senza mi sento disorientata…

Se dovessi descriverlo a parole, quel rosso?

È un punto cromatico preciso, sono soddisfatta solo quando non sono in grado di dire se è rosso o arancione, solo allora vuol dire che l’ho trovato.

* * *

Bendata di stelle
QUANDO: 21 novembre 2014 — 15 gennaio 2015
OPENING: 21 novembre | 17,30
DOVE: (opening e fino al 29 novembre) Galleria Freak Andò | via delle Moline, 14/c, Bologna | mappa
(dal 30 novembre al 15 gennaio) Inuit Bookshop | via Giuseppe Petroni 19, Bologna | mappa

Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014
Elisa Talentino, tavola tratta da “Bendata di stelle”, 2014

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