Mid-Century Modern Complete

Charles e Ray Eames, Alvar Aalto, Ludwig Mies van der Rohe, Gio Ponti, Arne Jacobsen, Achille & Pier Giacomo Castiglioni, Eero Saarinen, Vico Magistretti, Dieter Rams, Ettore Sottsass, Saul Bass, Wim Crouwel…

Anche per chi non “mastica” design, leggere nomi del genere significa pensare immediatamente a un periodo storico, quello a metà del secolo scorso, in cui discipline come l’architettura, l’industrial design e la grafica — complice il boom economico del dopoguerra — toccarono livelli probabilmente mai più raggiunti, frutto di tante piccole/grandi rivoluzioni (nel modo di pensare, progettare, produrre) che cambiarono per sempre le “regole del gioco”.

Di pubblicazioni dedicate a quel periodo magico che va dalla fine degli anni ’40 agli anni ’60 ce ne sono un’infinità, più o meno specializzate, a coprire un settore piuttosto che un altro (c’è persino una rivista — Midcentury — interamente focalizzata sul design e l’architettura della metà del XX secolo) ma a chi vuole avvicinarsi all’argomento consiglio un libro appena pubblicato dall’editore angloamericano Thames & Hudson, un “volumone” che abbraccia il meglio della produzione grafica, architettonica e di design dell’epoca.

Curato da Dominic Bradbury, critico e giornalista, Mid-Century Modern Complete mostra, racconta e approfondisce (col contributo di una serie di esperti e addetti ai lavori) opere e personaggi attraverso oltre 500 pagine e più di 1000 immagini divise in base alle discipline e ai materiali: mobili, illuminazione, vetri e ceramiche, tessile, grafica e poster, case e design degli interni.

Un messaggio

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