Basta farsi un giro sui siti dedicati al design per accorgersi di come ogni giorno spuntino nuovi set tipografici realizzati coi materiali più impensabili. Andando a memoria mi ricordo di alfabeti fatti di bacon, di alfabeti pelosi, liquidi, bollenti, viscidi, animaleschi, erotici, pop, erbacei, architettonici, trovati per caso e persino di alfabeti fatti usando pezzetti di facce (ovviamente fotoshoppati, ma un serial killer con manie tipografiche potrebbe farci un pensierino…). E la faccia ce l’ha messa pure il designer americano Michael Allen. Di più, ci ha messo pure la barba, anzi un bel po’ di barbe, con le quali ha disegnato—rasoio in mano—l’Alphabeard Beardface: né più né meno che un alfabeto di barbe.
Me lo immagino, al mattino, il suo barista mentre versa il caffè e fissa quel matto che ha davanti, tutto tranquillo con la sua barba a C…
