Dal 22 al 27 maggio a Bologna (e non solo) si diffonderanno le note olfattive dell’edizione 2012 di Smell Festival Internazionale dell’Olfatto (qui potete scarica il programma). Lo Smell Festival, giunto ormai alla sua terza edizione, è un festival della profumeria artistica ( o profumeria di nicchia) e quest’anno porta a Bologna prestigiosi ospiti italiani ed internazionali (nasi ma non solo) a confrontarsi sul tema L’alba dell’indomani.
Incuriositi dal tema e forti dell’entusiasmo per aver partecipato (annusando qua e là) alle prime due edizioni, noi di Frizzifrizzi abbiamo accettato di fare da media partner alla manifestazione, perciò ad iniziare da oggi , in cui tutte le rubriche della domenica saranno dedicate al tema dell’odore e del profumo, troverete su queste pagine contenuti inediti, approfondimenti, interviste e non solo.
Tornando al tema del Festival: che odore/profumo ha l’alba dell’Indomani?
Dove ovviamente per alba dell’ indomani non si intende solo il breve attimo in cui il buio della notte si dissolve nelle prime luci del giorno, ma soprattutto momento di cambiamento e rinascita. Indomani sta per futuro…
Invitandovi a dire la vostra nei commenti, ecco cosa abbiamo risposto noi di Frizzifrizzi:
Francesca Arcuri:
Il Domani per me è un profumo le cui note di testa sono inodore come la paura. La paura per il futuro che mi paralizza da sempre ed arriva a cancellare perfino l’odore. Ha note di cuore che sanno di vernice, pittura, pulito e vita nuova come la casa in cui presto – spero – andrò ad abitare; sanno della pelle di un nuovo amore; di buono come i nipoti che ho già e quelli che stanno per nascere; intense e pungenti come le spezie esotiche dei paesi che devo ancora visitare. Le note di fondo infine sanno di Rive Gauche di YSL come gli abbracci di mamma quando avevo 4-5 anni; delle indimenticate patate fritte di nonna Teresa e del pollo arrosto aromatizzato al rosmarino, cotto al caminetto della sua grande cucina tutti i mercoledì in cui mi fermavo a pranzo da lei dopo scuola; del Fahrenheit di Dior che mi rimaneva addosso per ore dopo gli iniziali timidi abbracci con il primo, indimenticato amore; sanno della zagara che nelle albe di fine aprile/inizio maggio, specie se la giornata è ventosa, da queste parti (sono in Calabria al momento) satura l’aria e impregna ogni cosa…
Manuela Costantini:
Nel domani che vorrei, il domani avrà l’odore della possibilità di crearsi un domani diverso, l’odore delle cose care e del bucato del castello, delle polpette col sugo e dell’insalata di riso, della cipria e del rossetto, delle foto di famiglia, della carta da pasticciare, della plastica colorata e della pelle dopo il sole ma docciata.
Nel mio domani di oggi avrà invece, nella migliore delle ipotesi, l’odore del deodorante per gli uffici, alla lavanda, alla magnolia o al pino mugo.
Luca Laurenti (Mklane):
Quando si parla di futuro, è inevitabile non pensare al passato. Ricordi di emozioni vissute, sensazioni a fior di pelle, immagini sfocate, odori che tornato in superficie. Nel mio domani, ci sarà ancora il profumo dei baci di mia nonna. Sapevano di buono. Come una torta appena sfornata…L’aroma del caffè appena svegli… La brezza marina che riempie i polmoni… Uno stato di benessere microscopico che regala un sorriso. Ne sento ancora la mancanza. Il ricordo di quel profumo rimarrà per sempre nel mio domani. Inebriante.
Ethel Margutti:
Per me è il profumo della pelle (l’unico che ci piace anche quando si trasforma in puzza). In modo particolare quello della mattina ancora caldo dalle lenzuola che, carico delle più rosee speranze di una giornata senza intoppi, è la prima cosa che riempie le narici. Prima di qualsiasi altro odore e sensazione, prima che la vescica inizi a segnalare il suo limite massimo, ricordandoci che dobbiamo fare la pipì, è l’odore della calma e dell’assenza di stimoli assordanti. È l’odore che sentiamo (o non sentiamo) impregnato nei nostri vestiti, che se qualcuno dovesse annusare li riconoscerebbe subito come i nostri. È l’odore delle cellule morte, polvere e pulviscoli che riempiono le case, che ci segnalano un nuovo bastimento carico di pelle viva che sarà il nostro profumo di domani.
Ida Ruggiero:
E’ Il profumo dell’estate che si avvicina… il mare, lo iodio, la salsedine mescolata all’odore delle creme solari, anche perchè adesso ho un allergia assurda e il mio olfatto è quasi nullo: odio polline affini e spero per me che sta primavera termini presto!
Francesca Santoro:
Io spero (e temo) che il “mio” domani continuerà ad avere il più a lungo possibile quell’odorino insinuante di cagnuzza bagnata e di gatto deodorato, ma aggiungo che vorrei sempre più nel mio naso un bel profumino rilassante di carta nuova, di quaderno frullato sotto al naso. Per il resto? Pecunia non olet diceva qualcuno, quindi di certo non l’ “odore dei soldi”, dunque penso che il Domani profumerà di “elettrico”, di curry e di amuchina.
Simone Sbarbati:
Silicone e silicio, trielina e tiofano, ferro (come il sangue) e plastica bruciata: odori di “produzione” che probabilmente resteranno gli ultimi veri odori, quando il mondo tutto profumerà di essenza da ascensore o di auto nuova, qualche farmaco farà in modo di stroncare la puzza di sudore per sempre, le feci – compreso il letame per concimare i campi – geneticamente modificate saranno ancora calde e marroni ma senza la tipica “fragranza” che ti racconta quel che hai mangiato e come stai; i fiori dovrai andarteli a cercare lontano, nelle serre, e potrai sentire rose al limone, gigli alla menta, tulipani al cioccolato. L’unico modo per sentire di nuovo il profumo della frittata di patate della nonna sarà imparando a cercare e a combinare i componenti delle enormi librerie virtuali di qualche server e scaricare dalla rete un profumo che sentimentalmente ti ricorda il passato, pur sapendo, quando ti abbandoni alle sue note tanto rassicuranti, che si tratta solo di un’illusione e che quell’odore non è mai stato davvero lì.
Sara Teofilo:
Crescendo capisco che prima o poi arriverò ad un punto in cui le cose cambieranno totalmente, quindi per adesso spero che il mio domani continui a profumare del sugo di mamma delle sette del mattino mischiato all’odore di latte e caffè e allo Chanel n.5 di Jemma mentre va al lavoro; del profumo di frutta di papà e delle estati assolate che sanno di sale e di amici lontani, perché per quanto posso sognare posti irraggiungibili e una vita diversa, credo che sia l’odore di casa il profumo più rassicurante e dolce di tutti.