Musicovery – sito di esplorazione musicale che ti fa scoprire nuovi artisti in base ai tuoi gusti, o semplicemente al tuo stato d’animo – ha curiosato tra i “likes” dei suoi utenti e realizzato un grafico interattivo che ti permette di capire, anno dopo anno, decade dopo decade, quali sono i pezzi più gettonati.
Passa con il mouse sopra ai quadrati colorati, sopratutto quelli sulla “cresta dell onda”, e in un attimo ti ritroverai in piedi davanti alla finestra a guardare te stesso seduto sul divano di casa (o i divani delle varie case dove hai abitato), con il tempo che scorre alla velocità della freccina: adolescente incazzato con l’occhio a mezz’asta di fronte a Come as you are o Under the bridge; depresso, sotto ad una coperta, con un libro a fianco, il cuore infranto perché lei/lui ha detto che no, proprio non c’è storia, mentre i Radiohead suonano Creep; residui di allucinazioni della notte prima, con il sole che spunta da dietro alla casa sulla collina, le narici piene di odore di muschio, i brividi sul collo e la bocca salata per Glory Box dei Portishead; il telecomando sbattuto per terra, e sonoro fanculo alla tv che passa per la duecentomillesima volta Wonderwall degli Oasis; scatenate session di air guitar e pogate in solitaria sulle note di Song 2 dei Blur; testare, di nascosto, la camminata di Richard Ashcroft nel video di Bitter Sweet Symphony dei Verve; altro residuo della notte allucinata di qualche anno prima, fumando fino allo stordimento, controllando che il cuore vada al ritmo di Teardrop dei Massive Attack; cercare di intravedere gli occhi (l’orrore) tra i capelli John Frusciante in Scar Tissue.
Poi più niente. Spegni la tv – che tanto di musica su MTV non ce n’è – e accendi il computer. Alzandoti, invecchiato, da quel divano.