Nata dalla collaborazione tra Giovanni Scafuro e la ML Engraving, la FabFork è l’esempio perfetto di cosa si possa realizzare unendo creatività e manualità e nuove tecnologie.
Di Scafuro abbiamo già avuto l’occasione di parlare quando eravamo appena agli inizi della nostra avventura con Frizzifrizzi e devo dire che visitare di nuovo il suo sito, dopo tanto tempo, è stata una vera sorpresa, viste le splendide idee che il designer napoletano è riuscito nel frattempo a partorire: parafrasando Archimede, dategli una forchetta e Scafuro renderà più bello il mondo.
La ML Engraving invece è la parte “tecnologica” del progetto, con le sue tecniche all’avanguarda per l’incisione del metallo. Sull’argomento non sono certamente ferrato (scusate il metallico gioco di parole) ma vedere, anzi scoprire, cosa si può fare con il laser mi ha davvero incuriosito.
Per i profani come il sottoscritto spiego subito di cosa si tratta: di solito, fino ad oggi, per realizzare stampi o incidere direttamente il metallo si usava l’incisione chimica, con relative emissioni inquinanti e lunghi tempi di produzione.
Con il laser, invece, attraverso un procedimento brevettato, si possono realizzare textures praticamente infinite, partendo dal rendering di un oggetto o un tessuto (pelle, roccia ecc…) o da bozze fatte a mano, come nel caso di Scafuro.
Il risultato è FabFork, un’opera dismostrativa – che abbiamo avuto la fortuna di ricevere qualche giorno fa – delle potenzialità di queste tecnologie.
Si tratta di una forchetta, progettata da Giovanni Scafuro, con speciali textures su manico e rebbi che migliorano la presa e l’aggancio del cibo. I due rebbi centrali, inoltre hanno scanalature fatte in modo tale da permettere all’olio (e qui mi vengono in mente piattoni di pasta in tutte le salse, con relativa acquolina in bocca) di scivolare via.
Provata, e approvata.