Camminando per la Londra un po’ mainstream e un po’ underground a caso, senza meta, si incappa sempre nelle migliori realtà. Forse una cartina con tutti i posti più giusti da visitare non serve più, il segreto è prendere la prima strada, quella che per luce o per gente ti ispira di più.
È così che sono scivolato dietro l’angolo, dopo Notting Hill Gate, e mi sono perso per lunghe ore fra negozietti di ogni genere. Solo uno, o meglio 4, mi hanno lasciato veramente a bocca aperta. Parlo dei Retro Shops. Uno dopo l’altro come 4 fratelli. Fuori non dicono granché effettivamente, però solo avvicinandosi alle piccole vetrine si viene a scoprire un grande mondo. Entrando, un odore che definirei quasi profumo, cuoio, lana, pelle, mischiati a polvere e detersivo per pavimenti. Tutto accatastato, alla rinfusa.
Questi 4 “fratelli” sono: il primo Retro Woman, il secondo Retro Man seguito da accessori per la casa e concludendo con l’ultimo, All 3 pounds. Tutti e quattro vendono e comprano, valutando il tuo usato in base al brand ed allo stato. In quello da donna, tutto apparentemente sporco e disordinato, si trovano abiti con grandi gonne in crinolina di Comme des Garçon piuttosto che giacche di Marni, Versace, Dolce&Gabbana, pantaloni di Dries Van Noten o qualche gilet di Ann Demeulemeester. Il tutto dal 50 all’80% di sconto se non il 90 in alcuni casi (ed è il caso di urlare “Urrà”).
Per quanto riguarda gli accessori: le scarpe storiche di Moschino con Prada e Dolce&Gabbana, tutte impilate in una grande credenza-vetrata nella quale perdono completamente la loro identità e il loro potere dato dal nostro desiderio.
Io, dopo aver sognato per qualche decina di minuti, mi sono fiondato nel quarto, nell’ All 3 pounds Retro e lì, preso dalla disperazione, ho fatto man bassa.
Però il poter toccar con mano, stringere e provare quello che potevi vedere solo in sfilata o al massimo in qualche boutique con l’occhio di una famelica commessa alle spalle, è stata un’emozione non da poco. La prossima volta si parte con valigie piene di vestiti che non si usano più e si torna con una montagna di nuove cose, probabilmente non spendendo neanche poi tanto.