Quando partecipo a qualche evento o sono in un posto dove la fauna umana è più varia di quella che trovi in uno zoo, qualche volta mi piace appuntarmi frasi sconnesse, perle di saggezza popolare, esagerate autocelebrazioni (booom!), piccoli deliri personali: insomma tutto quello che ogni giorno ascolta chi ha la fortuna/sfortuna di fare un lavoro a contatto con il pubblico.
E la categoria delle commesse, nel pubblico, è immersa tutto il giorno. Ma non crediate che per sentirne delle belle si debba per forza stare in un negoziaccio a prezzi super-popolari. Va bene anche, che so, una boutique di via Montenapoleone a Milano. Perché è proprio dove tutto attorno a te ti fa credere di essere chic, che se ne esce fuori il peggio.
Valentina Dalla Costa, che per pagarsi gli studi ha lavorato proprio in una di quelle boutique, per due anni ha raccolto il meglio ed il peggio uscito dalla bocca dei clienti che le passavano accanto ed ha pubblicato il tutto in un libretto, Memorie di una commessa, che vi farà sorridere con gemme come “posso pagare parte con carta, parte con assegno e il resto a rate?”.
Memorie di una commessa lo trovate in tutte le librerie, di solito accanto alla cassa, come uno stuzzichino (costa appena 5€) da prendere prima di pagare ed andarsene. E a leggerlo viene voglia di andare in giro con block notes e penna ed iniziare ad ascoltare meglio.