Nella mia famiglia, su idea di mio nonno, siamo tutti SS. Non nel senso di crudeli nazisti in uniforme: qui si tratta di iniziali! Sbarbati il cognome (strano caso della vita: tranne me tutti gli altri maschietti hanno qualche pelo in faccia, tra baffi e pizzetti) e nome che rigorosamente inizia per S.
Dato che qualche mese fa ci siamo trovati a scegliere un nome per la futura nuova arrivata in casa Frizzifrizzi (io il papà, Ethel la mamma e Francesca la zia che ha già promesso di farla diventare una precoce fashion-addict), abbiamo cercato nomi davvero ovunque. Requisito fondamentale: dovevano iniziare per S e non essere già occupati. Tra me, mio padre, zii, cugini e cugine abbiamo già fatto fuori Simone, Sandro, Sergio, Silvano, Serena, Simonetta, Stefano e Silvia.
Stella non mi piace, Sofia lo trovo un nome da smorfiosa, con Scilla o Sibilla è sicuro che diventerà una darkettona, Samantha ha quell’acca che si presta a mille prese in giro, Susanna fa rima con tutta panna, con Svetlana ci diventa una badante, Sara non è male ma ne conosco troppe, con Santa tutti pretenderebbero troppo (nel bene o nel male) da lei, Selvaggia mi piaceva ma me l’hanno proibito.
In cerca di idee oltreoceano mi sono imbattuto in Baby Names Trends, un sito che analizza le tendenze in fatto di nomi made in USA.
Interessante per vedere quanto le mode (e soprattutto le celebrità) influenzino i nomi dei bebè. Vedi il caso Angelina, che ha avuto un boom dal 2001 in poi, oppure il famigerato Ridge, che pesa sulla carta d’identità di qualche giovane americano nato tra il 1988 e il 1989, in piena Beautiful-mania…