Canedicoda

Canedicoda

Quando Canedicoda mi ha scritto per dirmi che mi avrebbe mandato una delle sue t-shirts gli ho dato la mia taglia e poi ho incrociato le dita sperando che arrivasse quella rosa (in alto a sinistra). L’ammasso di trecce e quella specie di spigoloso infinito mi erano rimasti in testa dal momento in cui avevo dato un’occhiata sul sito.

In questo periodo sono molto sensibile ai segni. Mi stanno capitando strane cose: sogno numeri e li vedo poi ripetersi durante la giornata; il mio gatto Otto (come lo spigoloso infinito della maglietta), anche lui mi manda messaggi: è riuscito a spostare dalla libreria un volume (con codice isbn pieno di 8) che credevo non arrivasse a prendere.
Poi è arrivato il pacco di Canedicoda ed ovviamente dentro c’era la t-shirt che volevo io. Deve far parte anche lui di questo oscuro sistema che cerca di mandarmi segnali.

Dopotutto Canedicoda non è che uno dei tanti pseudonimi di Giovanni Donadini che nella vita fa davvero di tutto: grafico, musicista punk/noise/hardcore e a quanto leggo qui ha pure uno strano centro benessere.
La cosa mi fa ancora più paura ma intanto ho deciso di indossare la t-shirt, che è in tiratura limitata di 24 esemplari, ognuna leggermente diversa dall’altra (e infatti quella che ho io non è lo stessa di quella dell’immagine: mi sono anche messo a segnare le differenze) perché stampa tutto a mano. E la qualità di vede e si sente al tatto.

Di sicuro inizierò a sognare di trecce (magari le mie) che mi soffocano, con il mio gatto a dare il ritmo con la coda, come la bacchetta di un direttore d’orchestra.

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