Dirty Found & soci

Dirty Found

Trovare per strada messaggi, fotografie o ancor meglio interi rullini – quando ancora si fotografava così – è sempre un’esperienza affascinante. Gli oggetti smarriti possono catapultarti in un istante nella vita di qualcun altro ed il fatto di raccoglierli, di prendere qualcosa che non è tuo, è un po’ come sbirciare nei cassetti della camera da letto dei vicini (leggetevi Vicini di Raymond Carver, lo trovate in questa raccolta).

Una volta ho trovato accanto ad un cassonetto due foto di una cresima. La ragazzina, vestita di bianco, era davvero mostruosa. Lo stesso i genitori. Anzi, il genitore: la madre. Quello che doveva essere il padre era stato strappato via da entrambe le foto e si vedeva solo un pezzo di manica di una giacca scura. Era una domenica pomeriggio, quel grigio bolognese in cielo, in giro non c’era nessuno, ed io ho avuto tristezza per loro.
Mi sono sentito colpevole per essermi intromesso. Per aver dato un giudizio su una cosa che non era affar mio.
Però… come resistere?

Quello che vi propongo ora è un mini-tour tra gli objet trouvé che la rete mette insieme, mastica e sputa fuori in forma di sito o di magazine.

Cominciamo dal più esplicito: Dirty Found è un magazine, ed un sito in forma di blog, che raccoglie fotografie, messaggi e disegni accomunati dal fatto di essere piuttosto espliciti, a volte candidamente pornografici, altre ironicamente ammicanti. Tutti trovati dai lettori.

Il fratello maggiore – e dai contenuti meno hard- di Dirty Found è Found Magazine. Anche questa una rivista, anche qui un sito che raccoglie tutti i ritrovamenti. Ad oggi ce ne sono più di 2500 e se avete la pazienza di scavare un po’ negli archivi troverete delle perle di saggezza, foto assolutamente improbabili e bigliettini irresistibili come uno degli ultimi che recita

Cease & Desisit
you are violating
FASHION

Basato su cose trovate in rete, As-Found è l’ultima tappa del nostro mini-tour.
As-Found è una specie di fotolog che raccoglie immagini prese sul web. Viste una ad una sembrano non aver senso. Ma in questo caso è l’accostamento a creare la narrazione.
Attenzione, soprattutto se accompagnati da una buona musica di sottofondo, potreste perderci delle ore!

via NewWork

co-fondatore e direttore
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