Cinque libri sugli alberi

Dopo la puntata sui giardini ci stava una sugli alberi.
Anche questi ritornano spesso nei libri per bambini, talvolta con storie a sfondo ecologico, altre semplicemente divertenti.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

Les pins
di Lisen Adbåge, Cambourakis

Questo è per me uno dei libri più belli tra quelli usciti l’anno scorso.
Una famiglia realizza il sogno di comprare una casetta in campagna. La casetta è in realtà poco più di una baracca, per cui, per fare spazio davanti all’ingresso e ottenere il legname per ricostruirla, abbattono quattro pini. I lavori procedono bene e la casa comincia a prendere forma. Quando finalmente è terminata e la famiglia ne prende possesso, comincia però a succedere qualcosa. I bambini sono i primi a mostrare i sintomi di una strana malattia che, lentamente, contagia anche gli adulti.
Un bellissimo albo horror-ambientalista come non ne avevo mai letti prima.

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Un po’ troppo
di Olivier Tallec, Edizioni Clilchy

Che cos’è un albero? È qualcosa di delicato, di cui prendersi cura. Per quello non bisogna mangiare tutte le pigne, ma solo prenderne il necessario. Magari anche qualcuna in più, perché ce ne sono tante, ma senza esagerare. Così recita lo scoiattolo protagonista della storia che ci insegna come non mangiare tutte le pigne, ma poi le mangia tutte, e come non mangiare tutti gli aghi di pino, e poi li mangia tutti. E poi…
Un divertentissimo libro di Olivier Tallec che fa parte di una trilogia dello scoiattolo. Cercate anche gli altri!

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Stuck
di Oliver Jeffers, Harper Collins

Un bambino gioca con l’aquilone ma gli finisce su un albero. Per tirarlo giù lancia prima una scarpa, poi l’altra. Perse le scarpe, seguono il gatto, una bicicletta, un lavandino, un orango, il camion dei pompieri (con tutti i pompieri), una nave ma l’aquilone non si muove.
Un crescendo comico demenziale spinto fino alle estreme conseguenze. Divertentissimo.

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L’albero di Anne
di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. C. Quarello, Orecchio Acerbo

Dal suo rifugio nascosto in Prinsengracht, ad Amsterdam, Anna Frank racconta spesso, nel suo diario, di un ippocastano. Irene Cohen-Janca lo ha usato in questo libro, per raccontare a modo suo la storia di Anna Frank, dal punto di vista dell’albero.
L’ippocastano aveva 150 anni, quando crollò nel 2010, ormai malato da diversi anni. Il suo ricordo però, rimane vivido nella memoria di tutti.

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L’albero di Natale del signor Vitale
di Robert Barry, Marameo

Il signor Vitale ha ordinato, per Natale, un grande abete da mettere in salotto. Quando però gli viene consegnato è troppo grande e la punta si piega contro il soffitto. Poco male, chiede al suo maggiordomo di tagliarla. Il maggiordomo regala poi la punta alla cameriera, che ne fa un piccolo albero di Natale per la sua cameretta, ma appoggiato su un tavolino, l’albero è troppo grande, per cui decide di tagliargli la punta.
La punta da qui in poi passerà di mano in mano, diventando via via l’albero di Natale del giardiniere, di un orso, di una volpe, di un coniglio, tutti ne tagliano via la punta perché è troppo grande, finché l’ultima puntina arriva a una famiglia di topini…

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editorialista
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