Le pegboard sono quei pannelli forati solitamente usati come portautensili. Fino a qualche anno fa si trovavano perlopiù nelle botteghe, nei laboratori e nelle aree domestiche dedicate al bricolage, ma poi sono stati sdoganati — soprattutto da IKEA, con la sua serie SKÅDIS — come elementi di arredo anche al di fuori di garage, cantine e officine.
Ma che succede se si prova a riportare la medesima, utilissima griglia forata, piena di potenzialità, su di un libro, dalla copertina alle pagine interne? Succede che quei buchi, che su una parete o sopra un tavolo da lavoro sono adoperati per appendere ganci, infilare tasselli, installare contenitori o piccole mensole, diventano occasioni ludiche e narrative: bastano fili, cannucce, pioli, matite, elastici, cotton fioc, catenelle, striscioline di carta o di cartone per animare le tavole illustrate, dare nuovi significati alle immagini, completarle.
Un’auto diventa il volto di un clown, o un tappeto pieno di palle; due ombrelli visti dall’alto si trasformano nello sguardo di un gufo; un ufo si fa ostrica, o panino al pomodoro; a un Pinocchio d’improvviso s’allunga il naso: tutto questo è possibile in Peg Book, nuovo libro-gioco della piccola e giovane casa editrice britannica Owl & Dog Playbooks, fondata nel 2016 a Londra da due designer, Yeonju Yang e Claudio Ripol.
Yang — che ho avuto occasione di intervistare qualche anno fa riguardo al suo meraviglioso account Instagram Planet Playthings, dedicato ai giochi del passato interessanti dal punto di vista progettuale e formale — ha conosciuto Ripol durante gli studi al Royal College of Art e diversi anni dopo ha aperto con lui lo studio di design Yard. Entrambi con una formazione da designer del prodotto, sia lei che lui si sono avvicinati al mondo ludico per via di alcuni progetti di toy design realizzati per il marchio giapponese Muji.
In quel momento è scattata la scintilla che ha portato il duo alla decisione di lanciare una casa editrice, specializzata appunto in libri-gioco (il cane e il gufo nel nome Owl & Dog rappresentano le due anime: il primo è la saggezza, e dunque la lettura; il secondo l’impetuosità, quindi il gioco. «Che tu sia più un gufo o più un cane, speriamo che ti piacciano i nostri libri tanto quanto a noi piace realizzarli» dicono Yang e Ripol).

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)
I loro sono volumi che vanno a incarnare esattamente la definizione che Loredana Farina — personaggio centrale nel panorama italiano dei libri-gioco — dà di questo tipo di prodotti: «oggetti di confine tra libro e gioco», nei quali il cartone con cui sono fatti non ha «la funzione di semplice supporto su cui stampare parole e immagini, ma sia una struttura a più dimensioni dove la forma stessa comunica messaggi conoscitivi ed emozionali» per «una lettura da fare con tutti i sensi: un racconto da leggere e da esplorare con gli occhi, con le mani e con tutto il corpo».
Anche Peg Book, in uscita proprio in questi giorni (distribuito da Thames & Hudson, si potrà presto acquistare sul sito di Owl & Dog Playbooks), risponde a tutte queste caratteristiche, che regalano a bambine e bambini (persino a coloro che hanno disabilità e bisogni particolari: le pegboard vengono infatti utilizzate pure per costruire libri che si ispirano ai metodi introdotti dalla psicologa danese Lilli Nielsen), da soli o con l’aiuto degli adulti, la possibilità di essere parte attiva nell’esperienza di scoperta ed esplorazione del contenuto, che cambia e si evolve in base alle moltissime modalità d’azione che il libro stesso offre.

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)

(courtesy: Owl & Dog Playbooks)