La mappa delle lingue del Mediterraneo di Francesco del Re

Qualche anno fa il giornalista e scrittore Paolo Rumiz partì per un lungo viaggio attraverso le Alpi e gli Appennini a bordo di una vecchia Topolino. Il gustosissimo reportage che realizzò uscì prima a puntate sulle pagine di Repubblica e poi in un libro intitolato La Leggenda dei Monti Naviganti, un titolo che prende il nome da un’epifania che Rumiz ebbe una volta giunto al Passo delle Capannelle, un valico che passa tra il Gran Sasso e i Monti della Laga, sull’Appennino abruzzese. Lì l’autore scrisse: «Ho la sensazione di essere su un silenzioso dirigibile. O forse una nave in viaggio per altre latitudini, la penisola Italia che va. Gli Appennini sono fluidi, un gregge di pecore in moto, un arcipelago pellegrinante». Più tardi, arrivato a Calaselo, nei pressi di Campo Imperatore, per passare la notte — una fredda “notte da piumino” —, ribadì l’idea, annotando: «Le cime galleggiano sullo strato di nubi fosforescenti, formano un perfetto arcipelago. Una somiglia a Curzola, un’altra a Mèleda, un’altra ancora a Brazza. Ma sì, l’Appennino è solo una Dalmazia senza mare. Sognerò un transatlantico pieno di orchestrine, in viaggio tra neri promontori. L’epifania dei monti naviganti».

La vivida immagine dipinta dalle parole di Rumiz1 è un ottimo spunto per provare ad astrarsi — fantasticando di trovarci a bordo di uno di quei “monti naviganti” — da un’altra immagine mentale che ormai si è cementata in noi fin dall’infanzia, e che inconsciamente plasma la nostra esperienza e coscienza del mondo: parlo della mappa del Mediterraneo, che ci accompagna fin da prima della scuola, nei libri di storia e in quelli di geografia, tra le infografiche dei TG e le pagine di attualità o di economia dei giornali.
Quella mappa ci dice sì dove siamo, chi e cosa abbiamo attorno, da dov’è partito Annibale e dove stanno i Balcani, ma alimenta e fa da bussola anche ai nostri pregiudizi sul significato di Nord e di Sud, di Occidente e di Oriente.
Come spesso succede, tuttavia, basta cambiare prospettiva per dare un rinfrescata ai neuroni fossilizzati su vecchi concetti, e, per quanto riguarda la nostra percezione del Mediterraneo e delle terre che lo circondano, è sufficiente inclinare — letteralmente — il capo, o ruotare di 90° la carta, per avere di fronte una mappa completamente nuova.

Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)

La vidi per la prima volta qualche anno fa su Twitter (forse sull’account @terriblemaps) e fu come trovarsi davanti al proverbiale “uovo di Colombo”. Se il Nord non è più Nord e il Sud non è più Sud, tutto, semplicemente si trasforma: l’idea delle distanze, la forma delle cose: la geografia e la geometria riprendono il sopravvento su preconcetti ormai cristallizzati da anni, secoli, millenni.
Il territorio diventa, in questo modo, un “neutrale contenitore” come sostiene l’illustratore Francesco Del Re, che ha scelto di (dis)orientare così la sua mappa-poster dedicata al Mediterraneo e alle lingue che lo abitano.

«Volevo neutralizzare la visione, un po’ eliminando i preconcetti della dicotomia Nord-Sud, un po’ presentando il territorio in una forma nuova, in modo da farlo funzionare come contenitore asettico in cui le lingue potessero riversarsi liberamente. Sono partito da quella sensazione di “terra inesplorata” per poter riempire di contenuti un’immagine che altrimenti si porterebbe dietro fin troppo rumore di fondo. E tra tutto ho scelto la lingua, in quanto prodotto e contemporaneamente veicolo dell’azione politica dei popoli sul territorio, mostrando come viene delimitata dalle barriere naturali, o resistendo laddove il territorio è più impervio, a volte scivolando lungo fiumi e stretti, altre volte venendone circoscritta» mi ha raccontato Del Re, potentino di origine ma palermitano d’adozione, dunque affacciato quotidianamente sul panorama che offre lo stare al centro del Mare Nostrum.

Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)

Venduta su Etsy, Lingue del Mediterraneo è realizzata a partire da scansioni di disegni fatti a mano delle montagne — naviganti o meno.
«Le montagne sono illustrate incrociando i dati di altitudine e prominenza2, così da rafforzare visivamente la loro valenza di barriera naturale, di conseguenza alcuni rilievi, per quanto elevatissimi in altitudine, risultano disegnati come lievi sporgenze, in quanto molto poco prominenti» precisa l’illustratore.

Per quanto riguarda le lingue, sono ben 33, da quelle afro-asiatiche a quelle ugro-finniche, passando per indoeuropee, pre-indoeuropee (in realtà solo una, l’euskara, cioè la lingua basca) e turciche. Non ci sono le minoranze linguistiche né i singoli dialetti: «ho preferito rimanere su un livello di macrofamiglie» spiega l’autore, «volendo restituire una fotografia generale, che in un’eccessiva frammentazione avrebbe trovato motivo di poca chiarezza».
Oltre agli idiomi, nella mappa appaiono anche le città principali, le isole, i rilievi, le acque interne (fiumi, laghi e bacini idrici) e le acque marittime (cioè golfi, canali e nomi locali del mare), tutto quanto riportato nelle lingue dei territori di cui fanno parte («Per le lingue che utilizzano un alfabeto diverso da quello latino» dice Del Re «è stato scelto di traslitterare i nomi, così da poter suggerire le sonorità originali delle parole»).
Sono anche questi piccoli dettagli a fare di Lingue del Mediterraneo una carta particolarmente affascinante, in grado di far viaggiare con la mente e, soprattutto, di ribaltare (o, perlomeno, “ruotare”) le prospettive.

Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023 — scansione dei disegni originali
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023 — scansione dei disegni originali
(courtesy: Francesco Del Re)
Francesco Del Re, “Lingue del Mediterraneo”, 2023 — scansione dei disegni originali
(courtesy: Francesco Del Re)
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