Negli anni ’30 i principali paesi produttori di lana a livello mondiale erano l’Australia, la Nuova Zelanda e il Sudafrica. Nel 1936, vista la crescente concorrenza delle fibre artificiali, tali paesi decisero di investire sulla promozione del prodotto-lana, applicando una piccola tassa su ciascuna balla venduta, in modo da andare a finanziare un organismo di ricerca e marketing. L’anno successivo nacque così l’International Wool Publicity and Research Secretariat, poi diventato semplicemente International Wool Secretariat (IWS) e, dal 1997, The Woolmark Company.
Woolmark è l’autorità che assegna a livello internazionale la certificazione Pura lana vergine, ben conosciuta a tutte le latitudini soprattutto per il suo riconoscibilissimo marchio, ufficialmente disegnato nel 1964 da un tal Francesco Saroglia, che in realtà pare fosse il grande designer italiano Franco Grignani sotto falso nome (abbiamo già parlato qui di questa curiosa storia).

Oggi Woolmark è di proprietà dell’Australian Wool Innovation Ltd e promuove in tutto il mondo la lana merino, che si ricava dall’omonima pecora ed è utilizzata a livello globale dalle aziende di molti settori, non solo quello della moda.
Ma come si produce la lana? Per spiegarlo, Woolmark ha realizzato un video (in lingua inglese, ma ci sono i sottotitoli anche in italiano) che mostra tutte le fasi.
E intanto la battaglia dei produttori di lana contro i tessuti sintetici continua: giusto qualche giorno fa è uscito un altro filmato, dove si ricorda che ogni 25 minuti una quantità di petrolio equivalente a quella che potrebbe essere contenuta in una piscina olimpionica viene utilizzata per realizzare indumenti sintetici.

