Tesori d’archivio: le tavole anatomiche che scatenarono un “dissing” tra anatomisti alla fine del ‘600

Nel 1685 venne pubblicato nei Paesi Bassi un enorme e meraviglioso atlante anatomico, ricco di illustrazioni dettagliatissime. Si intitolava Anatomia Humani Corporis, era scritto interamente in latino ed era opera di Govard Bidloo, un medico e anatomista di Amsterdam che all’epoca dell’uscita del libro aveva 36 anni.
Quello di Bidloo era un talento poliedrico: oltre a essere un chirurgo e un dottore in medicina (anni dopo l’uscita del suo atlante fu nominato professore presso l’Università di Leida, e in seguito diventò pure il medico personale di re Gugliemo III, che — pare — morì tra le sue braccia) egli faceva anche parte della comunità artistica amsterdamiana, traducendo opere teatrali, scrivendone di proprie e firmando libretti d’opera: sua fu la prima opera in assoluto in lingua olandese, Zonder spys en wyn, kan geen liefde zyn — che si traduce più o meno con “senza spie e vino non può esserci l’amore” —, che debuttò nel 1686, quindi appena un anno dopo l’Anatomia Humani Corporis. Non è difficile immaginarselo uscire da un teatro anatomico con le mani ancora sporche di sangue, andarsi a cambiare e poi entrare in tutt’altro tipo di teatro, prima di andare a bere qualcosa con scrittori, musicisti e artisti tra i canali della città.

Fu proprio grazie al suo giro di amicizie nella “Amsterdam artistica” che Bidloo conobbe Gerard de Lairesse, pittore e incisore originario di Liegi, di pochi anni più vecchio di lui.
De Lairesse era arrivato nella capitale dei Paesi Bassi nel 1665, dopo una breve parentesi a Colonia e una fuga da Liegi a Utrecht per evitare di sposare una sua modella cui aveva promesso fedeltà (lei e sua sorella, quando scoprirono che lui aveva un’altra donna, tentarono di accoltellarlo).
Tra il 1676 e il 1681 la sua casa di Amsterdam diventò una sorta di quartier generale di una società letteraria, la Nil volentibus arduum — proverbio latino che significa “a chi vuole, nulla è impossibile” —, della quale faceva parte anche Bidloo. Questi, quando iniziò a lavorare al suo atlante anatomico, decise quindi di chiamare de Lairesse a realizzare le tavole illustrate. L’artista ne produsse ben 105, precisissime e altrettanto potenti a livello visivo, introducendo elementi dell’arte barocca e scenari pastorali in disegni di ossa, corpi smembrati, muscoli sezionati e organi in bella mostra.
Le incisioni furono affidate ai fratelli Pieter e Philip van Gunst.

Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Quando uscì, l’Anatomia Humani Corporis fu un successo. Questo spinse Bidloo a pubblicarne un’edizione in lingua olandese, che però non vendette quanto sperato. Probabilmente per recuperare la spesa, il gruppo di editori che avevano dato alle stampe entrambi i volumi (gruppo formato dalla vedova dell’importante editore Joannes van Someren, dagli eredi di Joannes van Dyk, da Henry Boom e dalla vedova di Theodore Boom) decise di vendere le incisioni, delle quali erano legalmente proprietari. Ed è qui che entrò in gioco un altro chirurgo e anatomista, il britannico William Cowper.

Quasi vent’anni più giovane di Bidloo, cresciuto nell’Hampshire e poi trasferitosi a Londra per studiare e praticare la chirurgia, Cowper è ancora oggi noto principalmente per due cose. La prima è la descrizione delle ghiandole diaframmatiche bulbouretrali, dette appunto ghiandole di Cowper (sono quelle che, tra le altre cose, producono il liquido preseminale, chiamato pure liquido di Cowper). La seconda è il caso di plagio forse più noto del XVII e XVIII secolo, che coinvolse proprio lui e Bidloo.

Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tutto cominciò con l’acquisto — poc’anzi citato — delle incisioni originali dell’Anatomia Humani Corporis. Non è certo chi se le accaparrò dagli editori di Bidloo. Forse furono Samuel Smith e Benjamin Walford, i due editori di Londra che con Cowper avevano già lavorato, pubblicando il suo primo trattato, Myotomia reformata. Forse fu Cowper stesso.
Fatto sta che nel 1698 uscì The anatomy of humane bodies, in cui Cowper utilizzò non solo tutte le tavole disegnate da de Lairesse per Bidloo, ma addirittura quella che fungeva da frontespizio (si vede qui — nell’edizione originale olandese — e qui — in quella inglese) incollando il nuovo titolo sopra il vecchio (ingrandendo l’immagine si può notare il pezzo di carta dalla forma irregolare appiccicato).

In realtà il plagio non riguardava i testi ma solo le immagini. Cowper scrisse molto di più e apportò nozioni e informazioni più nuove e interessanti rispetto a Bidloo. Anzi, trovò pure modo di citare più volte l’opera del suo “rivale” d’oltremanica, perlopiù criticandolo. Inoltre commissionò altre nove tavole all’artista Henry Cook (si possono vedere nell’appendice dell’opera; a inciderle fu un fiammingo, Michiel van der Gucht).
Ad aggravare lo scontro che poi inevitabilmente scoppiò tra i due anatomisti ci fu il fatto che Cowper non si preoccupò troppo di segnalare che un libro con quelle stesse tavole era già uscito. Scrisse solo, nell’introduzione, «queste figure sono state disegnate al vero dal magistrale pittore G. de Lairesse, e incise da una mano non meno abile, e rappresentano le parti del corpo umano ben oltre ogni previsione; da tempo sono state pubblicate dal dottor Bidloo, ora professore di anatomia all’Università di Leida».

Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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La reazione di Bidloo, seppur non fu immediata, fu molto decisa. Due anni dopo pubblicò infatti un pamphlet con il suo “dissing” nei confronti di Cowper. Si intitolava Gulielmus Cowper, criminis literarii citatus coram tribunal nobiliss e invitava la Royal Society — della quale entrambi gli anatomisti facevano parte — a espellere tale plagiatore. Da parte sua Cowper (che non venne cacciato dalla prestigiosa associazione scientifica) rispose qualche mese dopo con un altro pamphlet dallo strabordante titolo di Eucharista in qua dotes plurimae et singulares Godefridi Bidloo M. D. at in illustrissima Leydarum Academia anatomiae professoris celberrimi, peritia anatomica, probitas, ingenium, elegantiae latinitatis, lepores, candor, humanitas, ingenuitas, solertia, verecundia, humilitas, urbanitas, &c., celebrantur et ejusdem citatiuni humillime respondeteur, nel quale rigirò la frittata sostenendo — quasi sicuramente a torto — che neppure Bidloo aveva usato per primo quelle tavole: secondo Cowper erano state in origine commissionate a de Lairesse da un altro scienziato ancora, il biologo neerlandese Jan Swammerdam, che però probabilmente con la vicenda non c’entrava nulla.
Ovviamente, come tutti i dissing che si rispettano, entrarono in gioco anche altri loro pari, vergando libelli polemici a difesa dell’uno o dell’altro.

Bidloo morì nel 1713 a 64 anni di età. Cowper lo precedette nel 1709, ad appena 43 anni. Tra i due atlanti anatomici, la battaglia la vinse sicuramente quello di Cowper, assai più accurato e importante per la storia della medicina. Forse però la guerra — se mai ce n’è stata una — alla fine, zitto zitto, se l’aggiudicò Gerard de Lairesse. Le meravigliose tavole che furono al centro dell’annoso scontro, dopotutto, erano le sue. E sono innegabilmente di una bellezza senza pari.

Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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Tavola tratta da “The anatomy of humane bodies”, di William Cowper, illustrazioni di Gerard de Lairesse, incise da Pieter e Philip van Gunst; Samuel Smith e Benjamin Walford, Oxford/Londra, 1698
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