Imaginary Totem: nella tesi di laurea di Noemi Cascino un gioco per sviluppare le abilità visuo-spaziali e sensibilizzare sulla perdita della biodiversità

Talvolta l’idea giusta arriva quando il corpo e la mente hanno il tempo per fermarsi un po’ e mettersi in modalità “ascolto”. È in quel momento che — seguendo i propri ritmi e assecondando curiosità e passioni — può verificarsi il fatidico eureka: «ho trovato!».
È ciò che è successo alla giovane designer Noemi Cascino.

Siciliana, a lungo pittrice poi avvicinatasi all’illustrazione digitale e alla comunicazione visiva, Cascino si è diplomata in design ceramico a Caltagirone e, dopo una breve parentesi lavorativa, si è iscritta all’Università di Bologna, dove si è laureata in Design del Prodotto Industriale con una tesi che, appunto, è stata anche frutto di un periodo di stop forzato dovuto a problemi di salute.

(courtesy: Noemi Cascino)

«Sono stata costretta a fermarmi per alcuni mesi» racconta, «durante i quali, non potendomi muovere, mi sono riscoperta a giocare. In particolare i miei erano giochi progettuali, ed è stato a questo punto che la mia riflessione su gioco si è fatta più viva. Ho quindi deciso, avendo maggior tempo a disposizione, di approfondire quelli che sono gli effetti benefici del gioco inteso come funzione di felicità, che agisce sotto molteplici aspetti, non solo quello puramente ludico inteso come “divertimento” e su quei fattori che gioco e progettazione condividono».

Determinata a includere diverse branche del design all’interno del progetto, Cascino ha lavorato allo sviluppo di un sistema di gioco occupandosi pure della grafica, del packaging e della realizzazione di alcuni libri illustrati.
«Ho vissuto la progettazione del sistema di gioco giocando a mia volta», spiega.

Il prodotto finale si chiama Imaginary Totem e di seguito è la stessa Noemi a illustrarne i principi e raccontare tutto il lavoro svolto.

(courtesy: Noemi Cascino)

La tesi

Il tema della mia tesi è la progettazione di un sistema di gioco che favorisca lo sviluppo delle abilità visuo-spaziali nel bambino. Ho deciso di sviluppare un gioco in quanto l’attività ludica è fondamentale nello sviluppo della personalità umana, del pensiero e della creatività infantile. Nello specifico mi sono focalizzata sulle abilità visuo-spaziali, le quali si riferiscono alla capacità di integrare le informazioni che provengono dallo spazio percettivo e sono fondamentali per un processo di crescita sano. Una mancata evoluzione di queste abilità comporta problematiche legate alla dimensione motorio-cognitiva, con possibili problemi legati al linguaggio, comprensione o gestione emotiva.
Queste abilità sono inoltre direttamente correlate all’auto-regolazione emotiva, ovvero la capacità di monitorare, valutare e modulare le proprie reazioni emotive.

L’obiettivo è fornire un buon adattamento sociale e promuovere processi decisionali benefici per il benessere individuale e la salute mentale.
L’incapacità di regolare efficacemente le emozioni è citata come una delle cause dell’insorgere di una psicopatologia; secondo alcuni studi, la disregolazione emotiva potrebbe essere associata a disturbi alimentari, depressione, insonnia, disturbo d’ansia generalizzata e disturbo di panico.

(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)

Il gioco

Ho deciso di trattare questa tematica in quanto oggi attuale più che mai, anche in riferimento agli effetti della pandemia sulla psiche dei bambini. Da studi recenti emerge che circa il 65% dei minori di sei anni ha sviluppato problemi comportamentali e sintomi di regressione nel periodo della pandemia e post pandemia. A questa tematica si sommano le problematiche causate dall’impatto della tecnologia sullo sviluppo cognitivo del bambino. L’utilizzo dei mezzi digitali si è, spesso, sostituito all’interazione faccia a faccia, sottraendo tempo al gioco, in termini di deprivazione di esperienze sensoriali significative divenendo a tutti gli effetti una forma di ‘’shut-up toy’’.
Il bambino ‘’controllato’’ da device non impara a calmarsi, non gioca e diviene uno spettatore passivo.
Lo scopo di questo progetto consiste nel rivalorizzare il gioco come funzione di felicità nella vita del bambino.

In riferimento a quanto detto ho deciso di progettare un sistema di gioco che sviluppasse le abilità visuo-spaziali, stimolasse la creatività del bambino, che fosse no digital, gender neutral e sostenibile.
Nasce Imaginary Totem, un gioco per la salvaguardia ambientale.

(courtesy: Noemi Cascino)

Imaginary Totem

Imaginary Totem consiste in quattro set di costruzioni in legno, nello specifico vengono rappresentati 12 animali di base, suddivisi in quattro set, ognuno dei quali comprendente tre totem, ciascuno composto da 5 moduli, il che permette la configurazione di oltre 225 composizioni differenti.

Per quanto riguarda la suddivisione dei set, ogni set tratta l’area geografica di appartenenza dei 3 animali rappresentati nei singoli set. Ho dunque progettato il set Africa, Asia, Oceania ed America Latina.

Per quanto riguarda lo sviluppo formale, ho studiato le caratteristiche dei singoli animali e ne ho sintetizzato le forme, le quali sono studiate in modo tale da essere compatibili non soltanto all’interno dei singoli set ma anche tra set differenti, in modo da ampliare le possibili modalità di gioco.
Il sistema permette molteplici modalità di gioco, tra cui la configurazione dei totem, la realizzazione di strutture verticali o la composizione di ‘’puzzle’’ sul piano, come fossero dei mandala fisici.

(courtesy: Noemi Cascino)

La scelta degli animali estinti

Ho scelto di proposito animali facenti parte della Lista Rossa IUCN, poco conosciuti e che troppo spesso passano in sordina. Imaginary Totem vuole dare rappresentanza a queste specie e sensibilizzare riguardo l’importanza della natura e di queste creature.

Per alcuni la parola “estinzione” appartiene a un’epoca antica caratterizzata da animali quasi mitici come dinosauri e dodo. Ma proprio adesso l’estinzione sta avvenendo a un ritmo sconcertante, spesso in silenzio e davanti ai nostri occhi. Gli scienziati ritengono che ci troviamo attualmente nel bel mezzo della sesta estinzione di massa, che vede l’attività umana accelerare il tasso di perdita delle specie da 1.000 a 10.000 volte in più rispetto al ritmo naturale.

La Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha stimato l’esistenza di 138.300 specie ad oggi, di cui il 28% è a rischio di estinzione. Le popolazioni di fauna selvatica sono diminuite a livello globale in media del 68% dal 1970, mentre il 51% di tutte le specie native sono classificate come in pericolo, quasi minacciate, o già estinte.
È a questo punto che “immaginario” assume una doppia valenza: da una parte ci riferiamo al concetto di bestiario immaginario, un gioco che permetta al bambino la realizzazione di creature fantastiche, d’altra parte si vuole sottolineare una realtà drammatica, la perdita della biodiversità, in quanto gli animali trattati un domani potrebbero diventare realmente immaginari.

La fase di testing con i prototipi
(courtesy: Noemi Cascino)
La fase di testing con i prototipi
(courtesy: Noemi Cascino)

I materiali

Per quanto riguarda i materiali ho scelto di lavorare unicamente con il legno, il quale favorisce il passaggio da uno stato di attività ad uno di inattività e la diminuizione di stressori. Nello specifico il gioco permette lo sviluppo di abilità manuali, fornendo al bambino il controllo dell’errore ed un primo approccio al concetto di equilibro. Inoltre, durante la configurazione dei totem, il bambino sviluppa la capacità di trovare armonia tra forme e colori e impara a gestire gli elementi in uno spazio definito, mettendo in atto un processo di character design, durante il quale crea dei personaggi che doterà di personalità.

Per ottimizzare la produzione ho impostato il file per il taglio in modo tale da ridurre al minimo i materiali di scarto ed i tempi di produzione, in modo da abbattere anche i costi di produzione.
Ho scelto di lavorare con il multistrato di betulla in quanto uno dei latifoglie a più rapida crescita, di conseguenza risulta meno impattante sotto il punto di vista ambientale.

(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)

Pattern, libri e font

Alla fase di sviluppo formale è seguita la fase di sviluppo di pattern da applicare sui singoli moduli.
In questa fase ho studiato i decori tradizionali di ogni area trattata e la sintesi di questi, cui è seguita la definizione delle palette di ogni set; il tutto è stato studiato in modo tale che ogni area trattata risultasse facilmente riconoscibile.

Ogni set viene inoltre accompagnato da un breve libro illustrato per coinvolgere il caregiver nell’attività ludica e sensibilizzare riguardo la perdita della biodiversità, innescando nel bambino la curiosità verso la natura e le sue creature, che rivelano mondi magici.
I libri sono progettati in modo da essere facilmente maneggiati anche da bambini e studiati per favorire la lettura.
È stato infatti scelto il carattere tipografico Easy reading, un font ad altà leggibilità, sviluppato da Federico Alfonsetti, Enzo Bartolone e Nino Trugli, che ha avuto parere positivo anche dall’Associazione Italiana Dislessia.

(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)

Illustrazioni e confezione

Per quanto riguarda le illustrazioni ho deciso di mantenere le palette di ogni set di rifermento e sviluppare illustrazioni caratterizzate da colori accesi e tinte piatte; è stato adottato un linguaggio adatto ai bambini, e gli animali e le aree trattate vengono presentati tramite filastrocche.

Il tutto è contenuto in una scatola in legno, la quale grazie a piccoli accorgimenti si trasforma in un palco. In questa maniera viene favorito il processo di immaginazione ed ideazione di storie nel bambino.


Crediti
Laureata: Noemi Cascino
Relatore: Elena Maria Formia
Correlatore: Federico Paternò
Alma Mater Studiorum Bologna, corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, Anno Accademico 2021/2022

Il pack chiuso
(courtesy: Noemi Cascino)
Il pack aperto, che funge da palco
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
(courtesy: Noemi Cascino)
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