Un uomo di nome Jérôme — che sembra uscito dal film Yellow Submarine dei Beatles — arriva in paradiso. In mezzo a un prato fiorito che sembra non avere confini, si mette a cercare sua moglie Maryline, arrivata lì l’anno prima. Ma la ricerca è assai più complicata del previsto, e Jérôme si ritrova ad avere a che fare con strane creature in ancor più bizzarri scenari.
Alla fine la trova, e vivranno per sempre felici e contenti nell’alto dei cieli. O forse no?
Onirico e ironico (due termini che sono l’uno l’anagramma dell’altro), Au Revoir Jérôme è ricchissimo a livello visivo e — come rivelano Chloé Farr, Gabrielle Selnet e Adam Sillard, che hanno ideato e realizzato il cortometraggio mentre frequentavano la prestigiosa Gobelins, l’école de l’image di Parigi — strizza l’occhio all’estetica anni ’70 e ai cartoni animati del periodo, compreso il succitato Yellow Submarine (che però è del ’68), dove c’è lo zampino dell’illustratore e art director Heinz Edelmann, che evidentemente è stato una delle fonti di ispirazione.
«Volevamo sfondi molto, molto colorati, palesemente realizzati con inchiostro e carta. E abbiamo cercato di rendere Jérôme il più semplice possibile, in modo che si distinguesse in questi spazi molto dettagliati» spiegano Farr, Selnet e Sillard, che considerano la loro come un’opera che «parla dell’amore, di come una relazione possa evolvere quando le nozioni di tempo e spazio iniziano a confondersi».
Prodotto nel 2021, dopo aver girato i festival di mezzo mondo (compreso il Sundance e la Berlinale), Au Revoir Jérôme è sbarcato in questi giorni in versione integrale su Vimeo.
