Nata pi fari lustru: la tesi di Federico Mazzotta sull’identità e le leggende della Sicilia

Una poesia, di autore anonimo siciliano, recita così:
‘N jornu ca lu Diu Patri era cuntenti
e passiava ‘n cielu cu li Santi,
a lu munnu pinsau fari ‘n prisenti
e di la curuna si scippau ‘n diamanti;
cci addutau tutti li setti elementi
lu pusau a mari ‘n facci a lu livanti;
la chiamaru «Sicilia» li genti,
ma di l’Eternu Patri è lu diamanti!

L’isola sarebbe dunque un diamante che Dio avrebbe strappato dalla sua stessa corona e — in un giorno in cui egli era particolarmente felice — posato in mare “in faccia al levante”.
Quest’origine leggendaria è riportata tra le prima pagine di Leggende di Sicilia e loro genesi storica, saggio scritto negli anni ’70 dallo storico catanese Santi Correnti, che fu uno dei più grandi studiosi della Sicilia, autore di decine di opere fondamentali sulla storia, il folklore, le leggende e i caratteri dell’isola e della sua gente, nonché primo docente in assoluto a vedersi assegnata la cattedra di Storia della Sicilia, creata appositamente per lui dall’Università di Catania.

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)

Quello stesso libro è stato per qualche anno sugli scaffali di un giovane designer, Federico Mazzotta.
Originario della provincia di Siracusa, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Catania Mazzotta si è laureato all’ISIA di Faenza con una tesi dedicata appunto alle leggende siciliane, nata a partire proprio dal saggio di Correnti, che gli fu regalato dal nonno, convinto che «I polloni nuovi e vegeti pulluleranno sempre dal tronco del passato», e che Federico è andato a riscoprire durante il lungo lavoro di ricerca.

Il progetto — che ha avuto come relatore il grande Mauro Bubbico, designer che ha dedicato la propria carriera alla reinterpretazione in chiave contemporanea del folklore e della tradizione — si è concretizzato in un libro, intitolato Nata pi fari lustru.
Ho quindi chiesto a Federico Mazzotta di mostrarlo e raccontarlo.

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)

Scegliere che argomento trattare per la propria tesi è un atto di ricerca che può coinvolgere la parte più intima e personale. La mia ricerca, affonda le radici sul ritrovamento di un libro regalato da mio nonno, sulle leggende siciliane: Leggende di Sicilia e loro genesi storica, di Santi Correnti.
Io mi sono ispirato ad esso, estendendo la ricerca sull’identità del territorio siciliano.
Il libro regalatomi dal nonno cercava di dare una spiegazione sulla nascita dei miti più famosi, ed il mio progetto, già a partire dal titolo, si rifà allo stesso concetto.

Il titolo Nata pi fari lustru, cioè “Nata per fare luce”, sottolinea ulteriormente le intenzioni del libro, e si lega inoltre ad una antica leggenda che narra la nascita della Sicilia, secondo la quale, essa non sarebbe altro che un diamante posto direttamente da Dio al centro del mare per portare luce sul mondo.

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)

Lo scopo del libro è quello di far conoscere l’isola, e di farlo attraverso una ricca ricerca iconografica e fotografica.
«Vengono qui riproposti i testi di Santi Correnti, a cui viene accostata in modo accurato una ricca iconografia proveniente da varie fonti della eterogenea cultura artistica siciliana, in un gioco di relazioni e rimandi continui. Le immagini vengono ricombinate nella doppia pagina e commentate con frammenti di testi come corpose didascalie. Le scene, come in quelle dei cantastorie siciliani, sono organizzate tra loro per rappresentare i momenti salienti della vicenda raccontata, e le immagini fanno da supporto alla scrittura, servono a guidare il lettore e lo immergono in un’atmosfera magica di quella straordinaria isola che è la Sicilia» ha scritto Bubbico a proposito del progetto.

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)

Ho selezionato i lavori dei più importanti fotografi, soprattutto appassionati al mondo antico, come Leonard Von Matt, ed ho sfruttato gli scatti dei reportage dei più grandi autori Siciliani, accompagnando il tutto con porzioni di testo inserite a mo’ di commento, che guidano il lettore attraverso i momenti più importanti delle vicende narrate.

Ho dedicato un capitolo ai viaggi di importanti diplomatici, come Pierre Sebilleau, che si recarono in Sicilia alla ricerca del cosiddetto “paradiso” e che hanno trovato una terra bella ed imperfetta, lontana dagli stereotipi, dove non mancano i lati bui.
In questa terra convivono infatti luce ed ombra, ricchezza e povertà. È come una persona, con i suoi pregi e i suoi difetti.

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)

Ho infine trattato le feste religiose, che rappresentano tutt’oggi una traccia tangibile delle abitudini del passato, e che, mescolandosi con quelle del presente, non perdono quello spirito di intenso folklore.
La Sicilia contiene al suo interno le tracce di tutti i popoli che qui si sono succeduti e che hanno contribuito alla creazione di quell’atmosfera magica ancora oggi tangibile. Non solamente reperti archeologici, ma abitudini, modi di dire, comportamenti che dai tempi più antichi continuano oggi ad esistere, seppur con piccole variazioni.

Il formato del libro è quello di un tascabile, per far sì che esso possa essere assolutamente accessibile in qualsiasi situazione, ovunque.
Non solo, il libro non vuole essere un oggetto per pochi, ma per tutti. È fatto in modo da poter essere letto e guardato da un pubblico di qualsiasi età. Altrimenti si perderebbe l’essenza del progetto, che è quella di portare alla luce una delle parti più affascinanti dell’isola.


Crediti
Studente: Federico Mazzotta
Relatore: Mauro Bubbico
ISIA Faenza

(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)
(courtesy: Federico Mazzotta)
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