Tesori d’archivio: le copertine di J. Carlos, il genio dell’Art Déco brasiliana

Chi ha letto almeno una volta in vita sua Topolino avrà probabilmente presente José Carioca, il verde pappagallo brasiliano con cravattino e cappello che di tanto in tanto compare nelle storie di Paperino. Creato dagli studi Disney negli anni ’40, in Brasile Zé Carioca, come lo chiamano lì, è popolarissimo e — a differenza che da noi, dove il più delle volte lo vediamo in ruoli da comprimario — fa spesso la parte del protagonista nelle storie a fumetti.
Secondo la narrazione ufficiale, il personaggio sarebbe frutto di un viaggio in Sud America di Walt Disney in persona, nel ’41, insieme a un gruppo di suoi artisti e tecnici, viaggio che avrebbe poi avuto come risultato l’uscita di un mediometraggio e di un lungometraggio, rispettivamente Saludos Amigos (1942) e I tre caballeros (1944). Nel primo, composto da quattro episodi, compare per la prima volta Carioca, che accompagna Paperino a conoscere il Sud America. Il secondo, suddiviso in sette episodi, mette insieme animazione e live-action e introduce un altro personaggio ancora, il gallo messicano Panchito Pistoles, che però non avrà la stessa fortuna del pappagallo.

La visita di Disney in America Latina fu organizzata dal governo americano nell’ambito della cosiddetta Politica di buon vicinato, un controverso programma promosso soprattutto dal presidente Roosevelt. A partire dagli anni ’40 gli USA iniziarono a spingere sulla propaganda, mirata a ridisegnare la percezione del paese nell’immaginario dei popoli dell’America centrale e meridionale. Il cinema, ovviamente, era il linguaggio d’elezione per questo tipo di strategia.
Ma a quanto pare l’interesse di Disney era anche economico, visto che all’epoca gli studios non navigavano in buone acque dopo lo scarso successo di Fantasia e di Dumbo e, più in generale, l’azienda stava attraversando una crisi creativa.
Quando Walt Disney arrivò a Rio insieme alla sua squadra venne accolto con una grande mostra organizzata in suo onore, con esposti disegni e illustrazioni di alcuni tra i più importanti nomi dell’arte brasiliana. Tra questi c’era José Carlos de Brito e Cunha, meglio conosciuto come J. Carlos.

Para Todos… n.404, 4 settembre 1926
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.405, 18 settembre 1926
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.408, 9 ottobre 1926
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)

Classe 1884, nato e cresciuto a Rio de Janeiro, Carlos si dimostrò un talento del disegno fin da ragazzino. Il suo “studio”, durante l’adolescenza, era il tram che lo portava a scuola, sul quale si dilettava a schizzare ciò che vedeva per strada e sul mezzo stesso.
Deciso a intraprendere una carriera come disegnatore, lasciò gli studi prima del tempo e a soli 18 anni, nel 1902, pubblicò la sua prima illustrazione sul settimanale satirico Targarela (questa, intitolata Interesse Curioso), che nel 1903 gli affidò anche la sua prima copertina.

Dopo il debutto, J. Carlos iniziò a collaborare con un gran numero di periodici e nel 1908 diventò l’art director di un’altra rivista, Careta, dove rimase fino al 1922, quando assunse la direzione artistica dei periodici della casa editrice O Malho, ben cinque (sei dal 1926).
L’epoca di O Malho fu l’apice della sua carriera, sia in termini di qualità che di quantità. Oltre a curare la grafica dei magazine continuava a disegnare e riusciva a realizzare qualcosa come 20 tavole a settimana.
La prolificità di J. Carlos, d’altronde, era leggendaria. Si stima che dal 1902 al 1950, anno della sua morte, produsse più di 100 mila tavole. Un giorno, addirittura, l’artista decise di mettersi alla prova e restò sopra al tavolo da disegno per cinque ore filate, senza alzarsi neanche un minuto, producendo 100 caricature. Era il 21 maggio del 1926 e sotto al grande foglio che aveva riempito scrisse1: «Li ho fatti solo con l’intenzione di conoscere la mia stessa resistenza e ho sentito che potevo continuare fino a notte fonda».

Para Todos… n.409, 16 ottobre 1926
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.411, 30 ottobre 1926
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.425, 5 febbraio 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)

Quando Disney arrivò in Brasile l’artista era già considerato uno dei massimi autori del suo paese. Tra i disegni in esposizione durante la mostra alla quale gli statunitensi assistettero c’era anche una caricatura con un pappagallo antropomorfo. Come raccontò poi il caricaturista e compositore brasiliano Antônio Nássara, «il giorno dell’inaugurazione della mostra, due fotografi del team Disney hanno iniziato a fotografare quei pannelli con caricature».
Secondo diverse opinioni, José Carioca assomiglia molto a quei disegni ed è quindi plausibile che l’idea per il personaggio sia arrivata proprio da lì.
Tra l’altro sembra che Disney stesso in quell’occasione abbia proposto a J. Carlos di andare a lavorare per lui. Ma questi, assolutamente innamorato della sua città, Rio, rifiutò.

Oggi l’eredità artistica dell’autore brasiliano non è molto conosciuta fuori dai confini del suo paese. Purtroppo non c’è nemmeno un sito che raccolga perlomeno la parte più significativa delle sue opere.
Su di lui esistono un paio di documentari — J. CARLOS – a figura da capa (2009), diretto dal giornalista José Brito Cunha, pronipote dell’artista, e J. Carlos – O cronista do Rio (2014), di Silvio Tendler e Norma Bengell —, che purtroppo sono solo in portoghese senza sottotitoli.

C’è poi una bella tesi di laurea, che ho già linkato in nota, e diversi articoli online, tra cui uno in italiano di Francesco Ciaponi su Edizioni del Frisco, che è poi dove ho scoperto dell’esistenza di J. Carlos.
C’è tuttavia un Tumblr — jotacarlos.tumblr.com — che raccoglie alcune delle sue copertine più significative, quelle realizzate per la rivista Para Todos, che faceva parte delle pubblicazioni della succitata casa editrice O Malho.

Para Todos era considerato il più “frivolo” tra i magazine del gruppo. Si trattava di una rivista dedicata principalmente al varietà e al cinema, che col tempo si trasformò in un vero e proprio femminile.
Qui J. Carlos scatenò il suo immaginario in una personalissima versione dell’estetica Art Déco, inventando anche un personaggio, la Melindrosa, una flapper tipicamente anni ’20, spesso protagonista delle meravigliose e coloratissime copertine.

Para Todos… n.437, 30 aprile 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.452, 13 agosto 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.469, 8 ottobre 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.462, 22 ottobre 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.463, 30 ottobre 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)
Para Todos… n.465, 12 novembre 1927
(fonte: jotacarlos.tumblr.com)

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