I ritratti di Onofrio Passariello, ispirati ai murales di cyop&kaf nei Quartieri Spagnoli

Sono passati quasi dieci anni da quando, nella nostra rubrica 7am — attraverso la quale, all’epoca, presentavamo talenti della fotografia e dell’illustrazione mostrando 7 opere e cercando di scoprire qualcosa di loro attraverso 7 domande —, intervistammo la fotografa napoletana Michela Fabbrocino. Oggi Fabbrocino, oltre a portare avanti la sua ricerca artistica e a esporre le sue opere, insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove tiene un corso che, a quanto pare, ha il raro dono di riuscire a trasmettere l’amore per il linguaggio fotografico anche a chi l’aveva perduto o a chi non l’ha mai avuto.
A raccontarlo è un suo studente, Onofrio Passariello, che proprio grazie a lei si è innamorato della fotografia dopo averla praticamente odiata per anni. Il motivo? «Quando ricevetti la mia prima fotocamera, da ragazzino, mi obbligavano a scattare infinite foto a qualsiasi evento di famiglia» spiega Passariello, che studia Design della comunicazione e dà atto alla sua insegnante di avergli trasmesso la passione per quel potentissimo strumento di esplorazione di sé e del mondo che è appunto la fotografia.

Onofrio Passariello, “Antonella”
(courtesy: Onofrio Passariello)
cyop&caf, “Sua altezza”, 2011
(fonte: cyopekaf.org)

Passariello ha fatto suo anche uno dei punti di forza della prof., cioè la curiosità per ciò che succede per le strade — «Mi perdo ad osservare gli angoli della mia città» diceva Fabbrocino tra le risposte alla nostra piccola intervista —, andando a cercare tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli di Napoli lo spunto per il suo progetto d’esame.
L’ha trovato dei murales di cyop&kaf, che da più di vent’anni continuano ad apparire sui muri e sulle saracinesche della zona (qua c’è un mappa per chi volesse andarli a vedere) e nei quali il giovane designer e appassionato fotografo si imbatte regolarmente percorrendo il labirinto di bassi e botteghe che percorre per arrivare a scuola.

Ispirandosi ai bizzarri personaggi dei murales, ai colori e ai “vuoti” che spesso appaiono nelle opere, Passariello ha realizzato una serie di ritratti (nei quali appare pure Fabbrocino) che ne mutuano pose, tinte ed elementi, riprodotti attraverso abiti e parti del corpo verniciate oppure opportunamente “cancellate” in post-produzione.
Le creature di cyop&kaf, dunque, escono dai muri per diventare personaggi impossibili ma in carne e ossa, abitanti di quel teatro dell’assurdo che è, dopotutto, la realtà quotidiana.

Onofrio Passariello, “Angela”
(courtesy: Onofrio Passariello)
cyop&caf, “Cuore mente”, 2011
(fonte: cyopekaf.org)
Onofrio Passariello, “Giusy”
(courtesy: Onofrio Passariello)
cyop&caf, “Difesa natural durante”, 2012
(fonte: cyopekaf.org)
Onofrio Passariello, “Federica”
(courtesy: Onofrio Passariello)
cyop&caf, “Difesa vana”, 2012
(fonte: cyopekaf.org)
Onofrio Passariello, “Prof. Michela”
(courtesy: Onofrio Passariello)
Onofrio Passariello, “Maria”
(courtesy: Onofrio Passariello)
Onofrio Passariello, “Marika”
(courtesy: Onofrio Passariello)
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