Un viaggio immersivo e poetico nella collezione di cicadee del Giardino Botanico di Copenhagen

Spesso scambiate per palme (a loro volta a rischio di confusione coi banani), le cicadee sono delle piante d’origine antichissima, comparse sul nostro pianeta oltre 200 milioni di anni fa e da allora praticamente immutate. Diffuse nelle regioni tropicali e sub-tropicali, in Europa si possono trovare soprattutto negli orti botanici — in quello di Firenze, ad esempio, ce ne sono oltre 100 esemplari, mentre in quello di Palermo si trova un cicadeto che può vantare quello che è probabilmente il primo esemplare in assoluto di Cycas revoluta coltivato all’aria aperta in tutto il continente, donato da Maria Carolina di Borbone. Ma una delle più grandi e antiche collezioni del Vecchio Mondo si trova inaspettatamente nella tutt’altro che tropicale Copenhagen, più precisamente nel Giardino Botanico cittadino, al cui centro sorge la Palm House, una spettacolare struttura di metallo e vetro costruita tra il 1872 e il 1874, ispirata una delle più meravigliose opere del XIX secolo, l’iconico Crystal Palace di Londra.

La presenza delle cicadee in Danimarca si deve principalmente a un uomo, il botanico ed esploratore Frederik Michael Liebmann.
Nato nel 1813 in una famiglia molto benestante — il padre era commerciante e il nonno materno possedeva piantagioni nelle Isole Vergini — Liebmann intraprese presto gli studi di botanica, arrivando a diventare professore dell’Università di Copenhagen.
Dopo aver messo al centro della sua ricerca la flora danese e le alghe, decise di affrontare un lungo viaggio oltreoceano con l’intento di scoprire nuove specie in Messico e nei Caraibi. Si imbarcò nel 1840 per un viaggio che durò in tutto tre anni, durante i quali raccolse decine di migliaia di piante. Al suo ritorno in Danimarca possedeva una sterminata collezione di circa 100mila esemplari messicani, che continuò a studiare per il resto della sua breve vita. Morì di malattia nel 1856, ad appena 43 anni, gli ultimi quattro dei quali a capo del Giardino Botanico di Copenhagen, che ereditò le sue amate piante, tra le quali, appunto, le cicadee.

Ora a celebrare Liebmann e la Plant House arriva un suggestivo video, prodotto dal Museo di Storia Naturale di Copenhagen e realizzato dallo studio danese Dark Matters, specializzato in allestimenti e installazioni che si muovono sul confine tra arte e scienza, design e architettura.
Il filmato si intitola Letter to a Cycad ed è un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, narrato dalla voce fittizia dello stesso Frederik Liebmann, che idealmente e poeticamente si rivolge a una Dioon edule, la più antica specie di cicadea presente nel Giardino Botanico di Copenhagen, raccontando il suo viaggio in Messico, la scoperta della pianta, per poi lanciarsi in una riflessione sul tempo e sulla vita, e sull’impatto delle attività umane su un pianeta in cui tutto è interconnesso ma in cui la biodiversità è sempre più a rischio.

Pensato come video “immersivo”, Letter to a Cycad si può guardare esplorando lo scenario a 360°. Per questo ne consigliamo la visione a tutto schermo.

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