Considerato come una delle figure centrali per la ricerca e l’illustrazione delle specie micologiche, il naturalista britannico James Bolton è un personaggio assai sfuggente. Di lui si sa infatti molto poco.
Nato tra il 1735 e il 1750, crebbe nella città di Halifax, nella contea dello Yorkshire, dalla quale probabilmente non si spostò mai. Figlio di un tessitore, si pensa sia stato un commerciante di tessuti e che si sia formato da autodidatta sia nelle scienze che nell’arte. Anche suo fratello più grande, Thomas, era un naturalista.
Quel che è certo è che tra il 1788 e il 1791 Bolton firmo un’opera intitolata An History of the Fungusses Groving About Halifax, una guida pubblicata in tre volumi, più un supplemento, che presentano oltre 200 specie di funghi, alcuni dei quali all’epoca ancora sconosciuti. Si tratta del primo libro in lingua inglese del suo genere, e Bolton realizzò personalmente tutti i disegni, le incisioni e le colorazioni.
(Online si possono sfogliare tutti i volumi, sebbene in un’edizione non a colori: qui i primi due tomi, e qui gli altri due.)
Se la History of the Fungusses è sicuramente il suo lavoro più importante, non fu l’unico che Bolton produsse: oltre a diversi altri libri a carattere naturalistico, infatti, l’artista e scienziato illustrò anche una serie di tavole commissionategli dalla naturalista — anche lei britannica — Anna Blackburne. Contemporanea di Bolton, Blackburne era una stimata studiosa di storia naturale (ebbe una corrispondenza anche con Linneo) che negli anni mise in piedi una notevole wunderkammer con esemplari di flora e fauna da tutto il mondo.
Bolton rappresentò il suo “gabinetto delle curiosità” in 20 disegni, completati all’incirca nel 1768, utilizzando acquerelli e gouache. Si tratta di composizioni in cui appaiono, insieme, fiori e frutti, insetti, conchiglie e uccelli.
19 di quelle tavole sono state restaurate, in digitale, dalla piattaforma Rawpixel, che le ha messe online. Si possono scaricare gratuitamente, anche in alta risoluzione, previa iscrizione (anch’essa gratuita) al sito.
Gli originali, invece, si possono vedere qui.

(fonte: rawpixel.com)