Il blu della malinconia è il colore del nuovo numero di Sindroms

Nella cultura e nella tradizione italiana i pensieri cupi e lo stato d’animo malinconico sono associati a due colori in particolare: il nero e il grigio. Per gli anglosassoni, invece, il colore melanconico per eccellenza è il blu, come ci suggeriscono sia la musica blues che il celebre blue monday, cioè il presunto “giorno più triste dell’anno”.

L’associazione blu-tristezza arriva dalla credenza, risalente al ‘600/700, che con le allucinazioni da abuso d’alcol arrivassero dei “demoni blu”, forieri di agitazione e depressione. Col tempo l’espressione ha perduto l’elemento luciferino ed è rimasto solo il colore, che si è caricato di un’ulteriore dose di mestizia durante il periodo del Romanticismo tedesco — «Dovunque il blu fu aureolato di tutte le virtù poetiche. Esso divenne o ridivenne il colore dell’amore, della malinconia e del sogno» scrive lo storico e antropologo Michel Pastoureau nel suo Blu. Storia di un colore — con Goethe a giocare un ruolo chiave: egli vestì infatti di blu il suo giovane Werther (di nuovo Pastoureau: «Fino agli anni ottanta del secolo, numerosi giovani imitarono la tenuta dell’eroe innamorato e disperato e portarono un frac o un abito blu abbinato a un gilet o a pantaloni gialli») e diede a questa tinta un peso enorme nella sua fortunata Teoria dei colori.

Ed è proprio nelle sue sfumature più sconsolate e uggiose che il blu appare, in veste di protagonista, nel nuovo numero di Sindroms, rivista indipendente che dedica ciascuna uscita a un singolo colore.
Dopo il verde — che a inizio pandemia guardava all’ambiente, alla speranza e alla natura che si riprendeva i suoi spazi durante il lockdown — il blu non poteva che essere il naturale prosieguo di uno stato d’animo, comune e condiviso, che è a un certo punto ha cominciato a discendere la china.

Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)

«Quando abbiamo deciso di lavorare con il blu, nel 2021, sapevamo che questo numero sarebbe andato a esplorare i “blues”, le tristezze. Era una cosa personale. Era una cosa necessaria. Stavamo uscendo da un lockdown lungo un anno. Dalla nostalgia per famiglia e amici. Da celebrazioni cancellate e da progetti e lavori andati sprecati» spiegano le tre fondatrici, Miruna SorescuAna Teodorel e Kotryna Abaraviciute, di base a Copenhagen.

Come in ciascun volume dato alle stampe finora, anche questa sesta uscita mette insieme arti visive, brevi saggi e interviste.
«Questa edizione è un’esplorazione del “blues” attraverso l’archeologia emotiva» scrivono Sorescu, Teodorel e Abaraviciute presentando le 176 pagine di Sindroms n.6 . «Cosa ci fa mancare le cose e le persone che ci mancano? È importante piangere? Perché il romanticismo è una fonte di tristezza e a quale comfort food ci rivolgiamo quando siamo giù? Cosa facciamo per guarire? Cosa hanno da dire designer e artisti sul creare sentendosi “blue”? In che modo influenza il nostro processo creativo? […] Ci sentiamo umili e grati ai nostri collaboratori che hanno scelto di condividere pezzi di sé stessi: del loro blues, del loro dolore, delle loro speranze. The Blue Sindrom è una raccolta di questi pezzi. Trattateli con gentilezza».

Pubblicata con tre diverse copertine tra cui scegliere, la rivista si acquista online.

Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Sindroms n.6: Blue Sindrom, 2021
(fonte: sindroms.com)
Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.