Il progetto di identità visiva di Pazlab per il nuovo centro Kora, a Castrignano de’ Greci

Nel Salento c’è un piccolo centro, ha poco meno di 4000 anime ed è lontano dal mare, quasi al centro della provincia di Lecce, immerso tra alberi d’ulivo, vigneti, mandorli e fichi. Quel piccolo centro si chiama Castrignano de’ Greci ed è uno dei pochi luoghi (della provincia, della regione, dell’Italia e del mondo intero) in cui c’è chi sa ancora parlare il griko, dialetto locale della lingua greca, forse di origine bizantina o addirittura risalente all’epoca della Magna Grecia.
A Castrignano c’è un castello, anzi un ex castello, che è di origine medievale ed è poi diventato un palazzo baronale, e dentro al castello lo scorso 24 luglio ha inaugurato Kora, un nuovo centro dedicato alle arti contemporanee e alla cultura, fortemente voluto e organizzato dall’associazione culturale Ramdom in collaborazione con lo studio comunicazione Pazlab, con Doc Servizi, la più grande rete italiana di operatori dello spettacolo, e con l’impresa sociale Muta.

Il centro ha esordito con una grande mostra collettiva, Home Sweet Home, che coinvolge oltre 40 artiste e artisti da tutto il mondo, ma prima ancora dell’apertura ufficiale si è svolta per oltre un mese una fase laboratoriale con incontri aperti al pubblico.
Proprio durante questa “pre-opening” lo studio Pazlab — che mette insieme designer, developer e progettisti e progettisti culturali — ha sviluppato l’identità visiva di Kora, andando lavorare su quello che è il patrimonio storico, linguistico e decorativo locale, per tradurre i segni e i suoni del passato in un linguaggio visivo contemporaneo.

«Dalla nozione di spazio a quella di luogo: è il primo approccio progettuale per la definizione di una identità visiva che riesca a raccontare e rappresentare un territorio e non solo uno spazio specifico. Il ruolo del nostro studio di comunicazione» spiegano da Pazlab «ruota attorno a questo aumento di significato che intende i luoghi a partire dalla “loro capacità trasformativa”1 e dalla sfida culturale che intendono vincere».

Visto il gran bel lavoro fatto, abbiamo chiesto a Pazlab di raccontarci e mostrarci le varie fasi del progetto.

Il Castello, poi Palazzo Baronale

Dalla nozione di “creatività” a quella di “progetto”: intendere i luoghi e nel caso specifico l’ex Palazzo Baronale De Gualtieriis di Castrignano de’ Greci, oggi Centro del Contemporaneo, come strumenti per la costruzione di una identità attraverso una progettazione grafica capace di individuarne elementi, dettagli, storie e propensioni e valorizzarli in un unico immaginario, dinamico, multiplo, aperto.

Architettura dello spazio (il palazzo), storia dei luoghi, l’arte del ricamo come metafora di una tessitura anche sociale che tiene insieme le storie di una comunità, una lingua antica che rappresenta un passato che nessuno, giustamente, vuole superare; sono gli elementi che compongono il lavoro di ricerca e poi di progettazione dell’identità visiva di Kora, Centro del Contemporaneo dedicato alle arti e alla cultura, nato al Sud, in un posto lontano dal centro, che ambisce a smontare il concetto stesso di periferia.

La lingua grika

Il griko è stato fondamentale per il progetto, in particolare per la fase di naming del Centro: Kora.
Dall’utilizzo della K come segno distintivo collegato al nome griko di Castrignano de’ Greci (Kascignana), al concetto di Chora che proprio in griko sta a significare: paese, comunità ma anche piazza.
È cosi che nasce il nome Kora, la nostra comunità aperta.

I pattern di Kora

Grafismi geometrici e illusioni ottiche: le cementine che rivestono i pavimenti delle stanze più suggestive del Palazzo De Gualtieris insieme con i ricami realizzati sui tessuti antichi, con il loro stile radicale e dirompente hanno naturalmente orientato il processo di creazione di nuovi pattern in stile optical che si collocano tra il design esperienziale e quello ri-generativo. A seguito di una ricerca fotografica avviata durante i giorni dell’open studio, abbiamo pensato di rieditare i disegni delle cementine e degli schemi concentrici dei ricami in chiave contemporanea, sviluppando una serie di strumenti visivi capaci di mantenere vivo l’immaginario visivo del passato e di suggerirne uno tutto nuovo e vocato al futuro.

Il ricamo

Il ricamo come elemento di ispirazione, mezzo espressivo, segno grafico contemporaneo. Simbolo di un sapere artigianale che attraversa i tempi, crea forme e legami sempre nuovi, sulla base di schemi grafici capaci di infinite combinazioni.
Partendo dalla parola centro, in riferimento alla vocazione di Kora — quale centro del contemporaneo — abbiamo immediatamente pensato ai centrini tessuti a mano e all’arte del ricamo tramandata di generazione in generazione dalle donne di Castrignano de’ Greci, che nel Palazzo de Gualtieris hanno creato un piccolo punto di riferimento allestendo un museo storico dove è possibile ammirare alcuni tessuti unici e pregiati, nel quale realizzano ricami su commissione e laboratori per formare le ricamatrici di domani.

Koratype

il carattere tipografico di Kora

Abbiamo avuto il piacere di osservare dal vivo le varie fasi di produzione di un ricamo e di ragionare, sulle affinità grafiche di segni e disegni concentrici come base di partenza per sviluppare la font di Kora. Sono nati caratteri, numeri e lettere, che trovano una giusta applicazione in analogico e in digitale. Continuando ad approfondire i manuali di ricami abbiamo ritrovato nella concentricità dello schema e nell’intreccio dei tessuti anche una connessione concettuale con il modello di diffusione del sapere popolare, che si propaga di generazione in generazione come una trama infinita che lega il passato, il presente e il futuro.

Strumenti d’identità

Tutte le immagini sono state gentilmente concesse da pazlab.

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