Un topo sarto, abilissimo nel suo mestiere, si innamora di un suo elegante cliente. È una breve e drammatica storia d’amore, la loro, che scopriamo lentamente, attraverso il ricordo del sarto, innescato dal simbolo di quell’intensa passione: una giacca su misura, perfetta tranne che per un particolare cruciale: un bottone che a un certo punto si stacca.
Proprio attorno a quel bottone ruota la narrazione del poetico corto d’animazione The Fabric of You, ambientato in un fumoso Bronx, nella sospettosa America degli anni del maccartismo.
Realizzato dalla giovane ma già pluripremiata regista scozzese Josephine Lohoar Self, il filmato tratta di amore e di perdita, del “non detto” di una passione omosessuale, ma anche dell’orgoglio di artigiano del topo sarto, elemento tutt’altro che secondario nello sviluppo della vicenda.
Lo evidenzia un utente di Vimeo, che ha lasciato un commento sotto al video scrivendo: «Per coloro che lavorano con tessuti e indumenti, questo film avrà una risonanza speciale. Perché per noi il fatto che “il tessuto sia la persona” non è una leggenda, è un dato di fatto. Fare a mano abiti con cura e passione porta sempre alla povertà perché nessuno vuole pagarli [per quel che effettivamente valgono]. Tuttavia, non riusciresti a gestire il senso di colpa di un bottone cucito male… Il filo di una tragedia che noi artigiani sentiamo profondamente, nella nostra carne».
Realizzato nel 2019 con l’aiuto di una numerosissima squadra, il corto è stato girato a passo uno. L’idea di dare ai protagonisti l’identità di topi arriva dal celeberrimo graphic novel Maus di Art Spiegelman — lo spiega la stessa regista in un’intervista, dicendo: «Stilisticamente, il film è fortemente basato su Maus, in termini di utilizzo di personaggi topi antropomorfi , quindi di animali, per tradurre personaggi umani e temi adulti».
Proiettato nei principali festival di tutto il mondo, The Fabric of You, ha finora vinto oltre 10 premi, tra cui quello come “Miglior corto animato” al Sulmona International Film Festival.






