Nel Medioevo, in un’Europa in cui pochi sapevano leggere, ancora meno erano coloro in grado di scrivere a un livello appena superiore a quello rudimentale. Solo nel ‘500 cominciarono a diffondersi — grazie all’invenzione della stampa — i primi, veri manuali di calligrafia, compilati nelle cancellerie dei regni e dei comuni, in primis quelli italiani.
Col passare dei decenni e poi dei secoli, tali manuali diventarono delle sempre più ricche “gallerie” di esempi, ricavati dagli antichi manoscritti visti o recuperati dopo lunghi viaggi di ricerca tra biblioteche e corti, o più semplicemente da altri manuali.
Ogni pubblicazione di questo tipo, dunque, permette di compiere un piccolo viaggio nella storia della calligrafia, ma riflette anche le tendenze del periodo in cui è stata prodotta e il contesto geografico e politico.

(fonte: archive.org)
Ne è un esempio questo libro intitolato Selbstlehrende canzleymässige Dressdnische Schreibe-Schule, stampato a Dresda nel 1755 e opera di un certo Johann Friedrich Vicum, autore del quale, purtroppo, non sembrano esserci altre informazioni a parte le date di nascita e di morte (1721 – 1800).
Tra le pagine, a un certo punto compare un meraviglioso “ritratto calligrafico” di Augusto III di Polonia, che all’epoca della pubblicazione regnava sulla Sassonia e sulla Polonia (l’anno successivo, tuttavia, dovette arrendersi alla Prussia, appena agli inizi di quella che poi venne ricordata come la Guerra dei Sette Anni).
Tornando al libro, che si può liberamente sfogliare e scaricare su Archive.org, oltre ai tanti esempi di calligrafia e al ritratto sono molto interessanti anche gli altri disegni calligrafici che di tanto in tanto appaiono tra le pagine.

(fonte: archive.org)

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